Alpe Sella Bosa - Val Barbina


Publiziert von atal , 27. Dezember 2020 um 18:00.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:17 Oktober 2020
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 3:00
Aufstieg: 1000 m
Abstieg: 1000 m

Tra le tributarie di destra del Sesia la Val Barbina è la più dimenticata. Il vecchio percorso che permetteva di risalirla integralmente fino allo spartiacque con il bacino del Sessera è rappresentato sulla Siegfried e sulla carta mineraria del 1759, dove la valle è chiamata Albina, il che sembra trovare una sorta di conferma nel toponimo dell'Alpe Prealbina, già visitata nel corso di un recente giro (clic). Da notare che la miniera di pirrotina nichelifera, già abbandonata sulla IGM del 1914, non è indicata sulla carta del 1759, segno che a quei tempi il suo sfruttamento non era ancora iniziato.
 
In questa occasione passeremo dalle rovine dell'Alpe Barbina, sulla sinistra idrografica, dove un resto di travatura protetto da lamiera prova un utilizzo relativamente recente, e quelle dell'Alpe Sella Bosa (IGM Alpe Badile 1622 m), chiaramente abbandonate da molto più tempo, situate alla testata della valle, a SW del cima del Badile.

Annotazioni
In seguito a questo giro il percorso è stato riportato su Open Street Map.

Il sentiero non è segnalato ma è evidente finché si rimane nel bosco ed è stato recentemente ripulito da cacciatori. Fuori dalla faggeta scompare però ogni evidenza del vecchio percorso e si naviga a vista nel pascolo abbandonato, invaso dalla vegetazione, cercando il modo migliore per passare sopra i profondi e ripidi canali che solcano il versante.

Dall'Alpe Sella Bosa è possibile salire in cima al Badile risalendo il versante Ovest senza particolari difficoltà.

Link alla relazione sul sito di Itineralp:




Il percorso
Lasciamo l'auto nel parcheggio del Ponte delle Piane, a Scopa (loc. Molino Nuovo). Attraversato il Sesia, raggiungiamo il Ponte del Ramazzetto percorrendo una stradina sterrata adibita a pista ciclabile (qui si può arrivare anche partendo da Chioso, fraz. di Scopello).

Attraversato il ponte, un sentiero evidente ma non segnalato risale brevemente il versante prima di entrare nella Val Barbina. Dopo un primo tratto parallelo al Rio Ramazzetto, si presenta un guado, oltre il quale il sentiero prosegue sulla destra idrografica, segnalato da tagli, sempre in prossimità del torrente. Un secondo guado riporta sulla sinistra idrografica, dove il sentiero sale con alcune svolte nel bosco e quindi traversa a Sud per superare un canale laterale, oltre il quale troviamo i resti dell'Alpe Barbina.

Il sentiero prosegue ancora parallelo al corso del Rio Ramazzetto, che attraversa per l'ultima volta a monte della confluenza del Rio del Diavolo. Il percorso, segnalato da radi bolli di vernice rossa sui faggi, sale a tornanti la costa tra il Rio del Diavolo e il Rio Ramazzetto fino ad un punto in cui inizia una lunga diagonale verso Sud Est, toccando una carbonera. Si giunge così ad una rampa con muro di sostegno (passaggio chiave, non facile da trovare al ritorno) che permette di guadagnare una spalla, al confine tra la faggeta e il vecchio pascolo colonizzato da arbusti e betulle. Senza più evidenze di passaggio, ci si alza su terreno ripido, quel tanto che basta per superare una successione di ripidi canali. Giunti su terreno meno scosceso, ci si fa strada tra i rododendri aiutati da tracce di animali fino alla costa che nasconde alla vista la Sella del Badile, la massima depressione tra il Badile e il Telamone. La costa, nel punto di minor pendenza, ospita il cospicuo gruppo di ruderi dell'Alpe Sella Bosa, visibili solo all'ultimo momento.

Tempo impiegato: 3 ore dalla partenza.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 28. Dezember 2020 um 17:05
Bello. Sono contento che hai iniziato a contribuire a OSM.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. Dezember 2020 um 18:50
Grazie, in realtà il mio contributo a OSM è indiretto...diciamo che è un lavoro di equipe ;-)
In questo caso il merito è di Itineralp.


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