Val Tronella
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Escursione con Fabrizio e Giuseppe nel gruppo del Pizzo dei Tre Signori, bella montagna posta a cavallo tra le Province di Bergamo, Lecco e Sondrio.
Ero stato in queste zone una decina di anni fa quando, partendo dal Gerola Alta, ero arrivato in cima al Pizzo; anche questa volta il ns. intento era quello di raggiungere la cima, partendo da Pescegallo, ultimo borgo della ValGerola.
Arrivati però alla ns. meta, siamo partiti un po’ alla “sanfasò” (come direbbe Camilleri), ovvero senza consultare la cartina e la relazione che avevamo, ma seguendo la mulattiera che rappresentava la naturale prosecuzione della strada percorsa.
Fatto sta che, quasi senza saperlo o volerlo, ci siamo trovati al Rifugio Salmurano (che si può raggiungere anche in funivia da Pescegallo) per poi proseguire verso il relativo Passo, che mette in comunicazione il versante Valtellinese con quello Orobico.
Da qui, l’unica alternativa che avevamo per proseguire verso il Pizzo dei Tre Signori, è stata quella di seguire il sentiero “101” che ci ha portati prima alla Bocchetta di Trona e poi ad un rilievo a circa 2.350 m.
Qui abbiamo capito che per raggiungere la cima ci sarebbero volute ancora 1,5 / 2 ore di cammino, oltre ad un ritorno più lungo e quindi abbiamo deciso di ritornare indietro per un tratto per poi scendere la ValTronella; io inoltre non ero molto in forma e non so se ce l’avrei fatta*.
* Il pomeriggio precedente l’escursione, nell’effettuare un servizio di volontariato per trasportare una persona disabile, mi sono procurato una lesione (strappo ?) a sx del torace, nel tentativo di liberare la carrozzina elettrica che si era incastrata in maniera incredibile al sedile reclinato dell’automezzo; fatto sta che la notte non ho dormito e alle quattro mi sono alzato per farmi un’iniezione di antidolorifico (ero anche indeciso se andare o no), che però alle 10 circa ha finito il suo effetto.
Discesi quindi dalla Val Tronella (bellissima), ci siamo fermati a mangiare presso il Lago , per poi proseguire fino alla Diga del Lago di Trona, dove ci siamo soffermati a lungo (grazie ad una porta aperta si è potuti scendere in un tunnel di fianco alla Diga fino ad un primo edificio dove sono posizionate alcune turbine).
Dal Lago (da cui siamo riusciti a vedere la cima del Tre Signori), abbiamo poi seguito il lungo traverso che ci ha portati fino alla Valle di Pescegallo dove, dopo una ripida ma non lunga discesa, siamo tornati al punto di partenza (era questo il sentiero che avremmo dovuto percorrere al mattino).
C’è da dire che tutti noi, nonostante aver percorso un itinerario diverso da quello che avevamo preventivato, siamo rimasti più che soddisfatti dall’escursione effettuata, che ci ha permesso di vedere ambienti montani che nessuno di noi aveva visto finora, molto caratteristici e spettacolari, in una giornata dal tempo bellissimo.
Lungo i sentieri dal Passo di Salmurano fino alla Bocchetta di Trona, ci siamo imbattuti in diversi esemplari di stambecco (che qui vivono in maggior numero rispetto alla colonia presente sul Legnone) e in qualche marmotta.
Diversamente dalle ultime escursione nelle vallate svizzere, qui abbiamo visto diverse mandrie di mucche al pascolo: in questa zona si produce il Bitto, uno dei formaggi più buoni e famosi delle Alpi.
Ero stato in queste zone una decina di anni fa quando, partendo dal Gerola Alta, ero arrivato in cima al Pizzo; anche questa volta il ns. intento era quello di raggiungere la cima, partendo da Pescegallo, ultimo borgo della ValGerola.
Arrivati però alla ns. meta, siamo partiti un po’ alla “sanfasò” (come direbbe Camilleri), ovvero senza consultare la cartina e la relazione che avevamo, ma seguendo la mulattiera che rappresentava la naturale prosecuzione della strada percorsa.
Fatto sta che, quasi senza saperlo o volerlo, ci siamo trovati al Rifugio Salmurano (che si può raggiungere anche in funivia da Pescegallo) per poi proseguire verso il relativo Passo, che mette in comunicazione il versante Valtellinese con quello Orobico.
Da qui, l’unica alternativa che avevamo per proseguire verso il Pizzo dei Tre Signori, è stata quella di seguire il sentiero “101” che ci ha portati prima alla Bocchetta di Trona e poi ad un rilievo a circa 2.350 m.
Qui abbiamo capito che per raggiungere la cima ci sarebbero volute ancora 1,5 / 2 ore di cammino, oltre ad un ritorno più lungo e quindi abbiamo deciso di ritornare indietro per un tratto per poi scendere la ValTronella; io inoltre non ero molto in forma e non so se ce l’avrei fatta*.
* Il pomeriggio precedente l’escursione, nell’effettuare un servizio di volontariato per trasportare una persona disabile, mi sono procurato una lesione (strappo ?) a sx del torace, nel tentativo di liberare la carrozzina elettrica che si era incastrata in maniera incredibile al sedile reclinato dell’automezzo; fatto sta che la notte non ho dormito e alle quattro mi sono alzato per farmi un’iniezione di antidolorifico (ero anche indeciso se andare o no), che però alle 10 circa ha finito il suo effetto.
Discesi quindi dalla Val Tronella (bellissima), ci siamo fermati a mangiare presso il Lago , per poi proseguire fino alla Diga del Lago di Trona, dove ci siamo soffermati a lungo (grazie ad una porta aperta si è potuti scendere in un tunnel di fianco alla Diga fino ad un primo edificio dove sono posizionate alcune turbine).
Dal Lago (da cui siamo riusciti a vedere la cima del Tre Signori), abbiamo poi seguito il lungo traverso che ci ha portati fino alla Valle di Pescegallo dove, dopo una ripida ma non lunga discesa, siamo tornati al punto di partenza (era questo il sentiero che avremmo dovuto percorrere al mattino).
C’è da dire che tutti noi, nonostante aver percorso un itinerario diverso da quello che avevamo preventivato, siamo rimasti più che soddisfatti dall’escursione effettuata, che ci ha permesso di vedere ambienti montani che nessuno di noi aveva visto finora, molto caratteristici e spettacolari, in una giornata dal tempo bellissimo.
Lungo i sentieri dal Passo di Salmurano fino alla Bocchetta di Trona, ci siamo imbattuti in diversi esemplari di stambecco (che qui vivono in maggior numero rispetto alla colonia presente sul Legnone) e in qualche marmotta.
Diversamente dalle ultime escursione nelle vallate svizzere, qui abbiamo visto diverse mandrie di mucche al pascolo: in questa zona si produce il Bitto, uno dei formaggi più buoni e famosi delle Alpi.
Tourengänger:
imerio

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