Sentiero per Rebolgiane
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Lasciamo l'auto nei parcheggi disponibili in Via Profaré e in prossimità di Via Profaré 32 prendiamo il viottolo che scende nella valletta del torrente Riazzolo. Dopo pochi metri troviamo un ponticello in legno e il vecchio lavatoio di Profaré. Continuiamo la discesa nella valletta che è rimasta come 200 anni fa. sulla sinistra si intravedono in alto nuove costruzioni. Ad un certo punto il fiume ha scoperto un masso erratico: il sentiero qui per un paio di metri è un poco pericoloso. Continuiamo a scendere lungo il corso del torrente ed arriviamo quasi in piano dove c'è un piccolo guado. Il percorso è ormai in pianura ed arriviamo al laghetto con uccelli germani, una tartaruga che prende il sole e grossi pesci nel piccolo stagno. Facciamo una deviazione a sinistra nel sentiero che conduce verso la zona di Brugnolo. il sentiero dopo qualche metro nel verde sale verso il complesso dove una volte c'era il bosco della spianata oppure scende verso i nuovi complessi di Via Andlovitz: nel parcheggio alla fine di via Andlovitz c'è un piccolo sentiero quasi invisibile sulla sinistra che arriva fino al Brugnolo che si interrompe su una griglia di separazione al Brugnolo.Ritorniamo sui nostri passi e torniamo al laghetto e prendiamo a sinistra per sbucare, dopo avere lasciato sulla sinistra un parco giochi, alla base della salita di Via Rebolgiane . Piccola deviazione salendo sulla destra ad anello in Vicolo Robinia e Via Fontanelle ma ci rimettiamo subito su Via Rebolgiane. Sulla sinistra una vecchia sorgente (acqua non potabile), sulla destra il sentiero che conduce al Lavatoio delle Rebolgiane di fianco al ruscello che scende verso il torrente Riazzolo.Torniamo su Via Rebolgiane ma dopo pochi metri sulla destra imbocchiamo Via Leonardo da Vinci che dopo avere passato Cascina Rebolgiane si inoltra nel bosco, sulla destra il Sasso del Ferro e sotto la valletta del Riazzolo. La strada diventa una carrareccia con il vecchio nome di strada di Verdé che sbuca nell'altra parte di Via Leonardo da Vinci, che a sua volta sbuca in Via Rebolgiane.
Da lì, prima di ritornare alla auto parcheggiata vicino a Cascina Profaré, saliamo Via Profarè e incontriamo sulla sinsitra la cappelletta Moroni (dal nome della famiglia che ancora abita la casa vicina) e sulla sinistra incontriamo la strada del Piottone (o Piattone) che si inoltra nei boschi verso il Gaggio di Mombello dopo avere lasciato sulal sinistra un bellissimo prato con sullo sfondo il Monte Sasso del Ferro. I boschi attorno sono pieni di fiori di aglio selvatico. Decidiamo di ritornare sui nostri passi dopo avere fatto un giro fino al Gaggio e alla radura di Mera (appena sotto la frazione di Rocca e la chiesetta di S. Michele).
Da lì, prima di ritornare alla auto parcheggiata vicino a Cascina Profaré, saliamo Via Profarè e incontriamo sulla sinsitra la cappelletta Moroni (dal nome della famiglia che ancora abita la casa vicina) e sulla sinistra incontriamo la strada del Piottone (o Piattone) che si inoltra nei boschi verso il Gaggio di Mombello dopo avere lasciato sulal sinistra un bellissimo prato con sullo sfondo il Monte Sasso del Ferro. I boschi attorno sono pieni di fiori di aglio selvatico. Decidiamo di ritornare sui nostri passi dopo avere fatto un giro fino al Gaggio e alla radura di Mera (appena sotto la frazione di Rocca e la chiesetta di S. Michele).
Tourengänger:
Rebolgiane

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