monte Legnone m.2609 valsassina (LC) dall'ardita strada militare 15/18 della linea Cadorna


Publiziert von Alberto , 17. Juni 2009 um 14:43.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:14 Juni 2009
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 1659 m
Abstieg: 1659 m
Strecke:  Gallino m.950-alpe vesina m.1431-alpe Campo m.1647-rifugio Griera m.1708-quota 2299 della bocchetta che immette in valle Legnone-quota 2400 prima dei ricoveri in caverna-cresta est-vetta Legnone m.2009 Km.12,6 fino a quota 2400, tornanti 44,pendenza media 10%
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano-Lecco-uscita Dervio-Introzzo-Tremenico-Aveno-biforcazione a sinistra la strada del Legnone,a destra piccolo parcheggio per 4/5 auto
Unterkunftmöglichkeiten:bivacco all'alpe Campo,struttura spartana,rifugio Griera
Kartennummer:carta comunità montana della Valsassina-Valvarrone-val d'Esino-e Rivera: Grigne-Resegone-Campelli-Legnone 1:35.000

Come promesso al mio amico Pieroantonio,che voleva vedere i laghi di Deleguaccio,ecco che gli propongo la salita al monte Legnone: la proposta la inoltro anche all'amico Giuseppe,che l'aveva in mente,ma dalla parte più "corta" e battuta dalla stra maggioranza degli escursionisti,quindi,gli dico che ci troveremo lassù.Questa escursione è di carattere storico-culturale per via dell'ardita strada militare che dalla valsassina,salendo alla quota massima di 2400,scende in val lesina,in valtellina.Un opera straordinaria di grande ingegneria,che mette in evidenza il duro lavoro dei militari e dei valligiani (che tra l'altro con la miseria che regnava nei primi anni del 900,faceva comodo qualche soldo e sicuramente meglio che andare al fronte) che con picconi, pale,vanghe,forza di braccia e qualche mina,hanno costruito quello che oggi dopo 90 anni giunge a noi: un grande museo all'aperto,che sta deperendo grazie all'incuria e al disinteresse di chi,dovrebbe far in modo di conservare con la dovuta manutenzione e ritruttuazione (abbiamo un esercito,che si adoperino queste forze che manteniamo con costi enormi).Meno male,che gli alpini (l'unico corpo militare che si mobilita con i suoi alpini congedati,giovani e meno giovani) con il loro supporto di volontariato e in parte sostenuto dalle comunità montane,in determinate zone,strade,trincee,appostamenti,gallerie e quant'altro,sono state recuperate a dovere e di questo ringrazio.Ma si deve cercare di far di più,in modo tale che questa storia vivente (per quanti anni ancora?) non muoia e che abbia la possibilità di essere vissuta dalle prossime generazioni,per non dimenticare il passato,perchè la storia,quello che è stato DEVE essere ricordato.Percorrere queste carrareccie,osservando i muretti a secco,domandandosi come anno potuto con i poveri mezzi di allora,costruire tali opere,fa parte di questo tipo di escursioni e per chi ha un interesse in particolare,consiglio di provare una volta a fare questo giro.   Ore 8.25,orario già tardo considerando l'escursione,ma per gli amici,tra un tira e molla,riesco a strappare quella mezz'oretta di anticipo (anche se io avrei preferito partire alle 7.00:qualcuno che leggerà la relazione,mi darà del matto,ma,io metto tutto in preventivo in un'escursione) si parte con la frescura percorrendo attraverso il bosco,la strada (percorribile con mezzi consoli :i suv non fanno parte della categoria e con il permesso del comune di Pagnona si può arrivare fino all'alpe Campo m.1647) che con lunghi traversi senza mai dare strappi,giunge ad un tornate con segnaletica per Pagnona dove vi è una fontana,poi giunge ad una radura che sta sulla destra della strada,quì volendo cè un sentiero ben marcato ma non segnalato dove con 2 lunghi traversi e passando per una sorgente,giunge all'alpe Vesina.Poco sopra,oramai fuori dal bosco,si perviene all'alpe Campo (acqua a quantità).Proseguendo lungo la strada,si passa a monte del nuovo rifugio Griera m.1708 (chiuso a quanto pare per cambio gestione),poco sopra la presa d'acqua per rifornire il rifugio,con rubinetto per approvigionarsi (ultima sorgente) a circa 1753 m.Si prosegue sulla strada che si fa sempre più inerbata e non più fattibile neanche per gli amanti della bici,per notevoli difficoltà (smontamenti a valle e frane di piccole dimensioni) che con innumerevoli tornanti giunge alla bocchetta a quota 2299 che ci immette nella valle del Legnone,con vista sul lago di Deleguaccio,ancora ghiacciato.La vetta ora la si vede bene,come il lungo traverso e le due caverne situate vicino allo sperone che funge da valico: poco dopo vediamo un tratto di strada totalmente franato a valle FARE MOLTA  ATTENZIONE,superatolo con molta cautela (questa strada stà veramente andando a ramengo,l'ho notato perchè è la 4 ta volta che la percorro) si giunge al limite d'altitudine della strada e i segnali a vernice ci indicano il percorso che risale la cresta: in molti punti fare attenzione nella discesa,la considero una cresta da EE (escursionisti esperti) che percorro con calma per cercare i passaggi più comodi e piano piano arrivo alla vetta alle 13.25,dove gli amici Giuseppe,Osvaldo,Emilio e Dino con la cagnetta Stella,attendevano il mio arrivo dopo che per ben 2 ore seguivano il mio proseguire con il binocolo.Una bella stretta di mano con gli amici,dai volti sorridenti (e ben riposati) per la riuscita dell'escursione con una giornata stupenda,mentre io ero abbastanza affaticato per l'ultimo strappo finale ( sarà che invecchio o...ma siiiiiii,è stata la gita del giorno prima -capanna Alzasca-che mi ha consumato un poco di energie...forse...mha) che mi ha messo a dura prova.Poi,salutati gli amici che ripartivano,fatta qualche foto,decido che è ora di mettere sotto i denti qualcosa che integri in modo leggero ma sostanzioso le forze: una barretta e basta,il resto,una briosche e un pezzo di cioccolato fondente li avrei presi più a valle.Invece,Pieroantonio si riempiva con grandi panini super imbottiti.Poi dopo mezz'ora di sosta ripartiamo e con cautela scendiamo la cresta.Piero,con il suo passo da scoiattolo lascia me (che mi paragono al panda,per i movimento lento non per la mole) e i miei pensieri che sono un meditare su ciò che ho fatto in questo fine settimana e lentamente,giungo alla presa d'acqua del rifugio,dove Piero mi aspettava e quì decidiamo di scendere al rifugio per sostare all'ombra e: per me,mangiare il resto e per Piero,farsi un sonnellino (peccato che non sono riuscito a immortalarlo nella sua più alta espressione da dormiente).Giungono una coppia,scesi anche loro dal Legnone,che mi domandano se siamo pratici della zona: rispondo io,mentre Piero si sveglia dal profondo sonno.Mi chiedono se da lì si può andare ai Roccoli Lorla dove hanno l'auto CASPITERINA!!!!!!!! tutto a causa di un cacciatore che gli a detto che non c'era nessuna risalita e nessun problema: prendo la carta e gli faccio notare che il percorso consisteva a risalire di circa 500 metri,fino alla porta dei merli,dove s'incrociava il percorso che avevano fatto in salita.Altre alternative 0.Allora,la ragazza,dato che gli ho fatto la situazione ore del percorso e che lo ritenevo pesante,ha chiesto se potevamo dare un passaggio che abbiamo esaudito.Al gestore del bar dove la coppia ci ha offerto da bere,anno chiesto la stessa informazione e lui ha risposto che altre persone si sono trovate nella stessa situazione e con qualche passaggio se la sono cavata: fidarsi è bene,ma una cartina se la si ha con sè è meglio controllarne la conferma (cosa che lui non ha fatto,nonostante l'avesse).   Per chi volesse farla più breve,sale al rifugio Roccoli Lorla m.1400,dal quale in ore 3.30 circa risale il sentiero fino in vetta.

Tourengänger: Alberto


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