Ferrata "Gianni Succetti" alle Placche di Mese


Publiziert von cai56 , 23. September 2016 um 22:35. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:22 September 2016
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Klettersteig Schwierigkeit: K2+ (WS+)
Zeitbedarf: 1:30
Aufstieg: 250 m
Strecke:Circolare
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Novate Mezzola lungo la statale 36; alla rotonda all'ingresso del paese sottopassare la ferrovia e andare ad imboccare la provinciale "Trivulzia", che si segue fino a Mese. Voltare a sinistra in direzione del campo sportivo e parcheggiare negli ampi spazi disponibili.

Nel corso dell'anno 2015 nell'area attorno a Chiavenna sono stati allestiti due nuovi percorsi attrezzati, approfittando della presenza di adeguate pareti rocciose. Le lisce placche dominanti il campo sportivo di Mese vantavano già una "antica" frequentazione alpinistica, peraltro non molto fortunata, favorita da un paio di revisioni delle chiodature a carico delle amministrazioni comunali. L'attuale allestimento "alla francese" di questa brevissima ferrata (con addirittura un eccesso di infissi di progressione) ha lo scopo di proporsi come percorso propedeutico per chi, incuriosito da questo genere di attività, voglia provare la verticalità: certamente non dà idea della progressione su roccia, che praticamente non si tocca dalla base alla cima. D'altra parte, in questa escursione, la vera avventura è il sentiero di rientro: praticamente priva di segnali a vernice, la labilissima traccia risulta individuabile solo grazie a segmenti di fettuccia appesi agli alberi. A dire il vero, anche il brevissimo avvicinamento - privo di qualunque segnale a parte il tabellone iniziale fortunatamente individuabile dal parcheggio - si affida per l'orientamento alla visibile carpenteria metallica in parete.


Dal parcheggio ci si dirige verso monte lungo un sentiero compreso fra il campo sportivo e l'area ecologica comunale: presso i primi cespugli si individua una tabella descrittiva della ferrata. Si prosegue entrando nel bosco verso sinistra (la discesa di un muretto fornisce un primo assaggio di attrezzatura) e poi verso l'alto su terreno a tratti smosso e instabile; scavalcata una inspiegabile fune a sé stante, si sale verso una valletta dove si individua un cartello di raccomandazioni tecniche sulla progressione in ferrata. La salita alterna ripetutamente brevi traversi su staffe a lunghe verticali di appigli/appoggi artificiali sulle placche di bellissima roccia serpentinosa erosa dal passaggio dei ghiacciai quaternari. Verso la cima risulta attrezzato - molto fastidiosamente - anche un lungo tratto facilmente camminabile in aderenza; inoltre l'ultima teoria di infissi di progressione è talmente fitta da costringere ad usarli parzialmente a rischio di inciampo.
Dal ripiano sommitale ci si porta verso destra lungo un sentierino di discreta qualità supportato da qualche  - poche - pennellata di vernice bianco/rossa sulle cortecce rugose e deperibili dei pochi tronchi di dimensioni utili. La direzione poi tende a sinistra, mentre ai segnali b/r si sostituiscono vecchie grosse frecce rosse o arancione: in corrispondenza di una valletta in vista di un traliccio dell'alta tensione, fare attenzione ad abbandonare a sinistra queste ultime frecce e seguire le neo-comparse fettucce sulle ceppaie di castagno.
Il tragitto non è facilmente descrivibile: continua nel suo traverso a sinistra momentaneamente intervallato da un breve "caminetto" compreso fra rocce smosse, terriccio e radici. Finalmente si raggiunge un canalone percorso da un piccolo torrente e una bella mulattiera gradinata e acciottolata: si scende verso sinistra fino a confluire in un nuovo e più ampio acciottolato affiancato da una viacrucis; di nuovo a sinistra fino a tornare al piano nei pressi della centrale idroelettrica. Si gira attorno alle mura della centrale medesima e alla chiesa parrocchiale, tornando al parcheggio.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 27. September 2016 um 17:08
Molto realistico e bello il filmato. E' uno dei pochi che ho apprezzato tra quelli visti che trattano arrampicata e ferrate che quasi sempre schiacciano l'immagine contro la roccia e quindi poco fanno capire. Qui l'esposizione è resa moltissimo, direi quasi esagerata. Mi piacerebbe capire se dipende da accorgimenti tecnici o se davvero la via è proprio così.

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. September 2016 um 20:36
Ciao. Nell'uso delle action-cam, che per ovvii motivi di messa a fuoco fissa (e quindi di obiettivo molto grandangolare), la resa dell'immagine può cambiare molto in base all'inclinazione data all'apparecchio sulla linea dell'orizzonte. Faccio un esempio esasperato ma molto realistico: se io cammino lungo una cresta orizzontale guardando in avanti coassialmente all'apparecchio, i due versanti del monte che stanno ai miei piedi appaiono forzatamente (a causa dell'inquadratura ai margini della lente, in corrispondenza del massimo della curvatura) molto lontani e quindi più ripidi.

In questo caso specifico alcuni tratti sono verticali, un breve passaggio blandamente strapiombante (pochi centimetri): il tutto lievemente enfatizzato, ma soprattutto accentuato nelle distanze. La messa a fuoco continua del grandangolo direi che fondamentalmente allontana tutto quello che non è precisamente sull'asse focale.

Grazie per l'assidua attenzione

Marco


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