Verso Bovarina (Val di Blenio, Ticino)


Publiziert von Ruge , 26. Januar 2009 um 16:44.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 7 Juli 2008
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Zeitbedarf: 2:30
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Bovarina

Queste linee sono un estratto, tradotto dal francese, che si trova sul sito della rivista L’Alpe, edito da Glénat. Era l’inizio luglio del 2008 e sono arrivato in zona in un momento dove la fioritura, benché avanzata, era ancora sorprendente.

Oggi parto presto. Inforco la mia moto e salgo sulla strada che porta al passo del Lucomagno e, da lì, verso i Grigioni. Una strada piacevole, soprattutto se il tempo è bello, molto conosciuta dai centauri : attraversa una vena di saccarosi che dà al paesaggio un non sò che di Gran Canyon bianco inserito in un quadro di abeti, pini e paludi. Ma oggi, la mia strada gira ben prima del passo. Salgo verso il villaggio di Anveuda (più in là, ma sulla stessa strada della capanna Dötra) : località di pietra, dalle case ben tenute, dove il tempo del turista si fonde con il territorio del contadino. Qui, i prati sono ancora sfruttati : proibiti d’accesso nelle tre lingue nazionali, forniscono un erba abbondante e regolarmente falciata. Il turismo fa vivere la pietra, l’agricoltura fa vivere l’erba. Sono due mondi che condividono le stesso spazio.

La bellezza di un paesaggio è proprio questo : poter vedere con gli occhi, poter ascoltare con le orecchie, sentire con il naso, con i piedi e con la pelle quel che ci sta attorno, dimenticando magari per un attimo la dimensione umana iscritta in questi luoghi. E oggi ho voglia di passeggiare in questo paesaggio che la mia mente trasforma in un quadro. Sono solo : sul mio sacco, la borsa con la macchina fotografica. Lascio il posteggio collettivo (sopra l’abitato), totalmente deserto (siamo in settimana e certi posti, nei giorni lavorativi, sono deserti paradisiaci) e mi incammino verso il villaggio. Un uomo approfitta di una schiarita, in questo inizio d’estate piuttosto umido, per falciare l’erba davanti alla porta. Mi fermo un attimo a scambiar due parole. Vuol sapere dove vado : capita a proposito, perché anch’io ho voglia di lasciare a qualcuno traccia, almeno orale, del mio percorso. Il giorno seguente, al mio ritorno, ripasserò davanti alla cascina per salutarlo di nuovo, marcando cosÌ la fine della passeggiata,  l’uscita dal paesaggio e il ritorno nel mondo dei « vivi ».

Il percorso gira a sinistra. Il sentiero prende il cambio della strada e affonda nell’erba alta di un campo per poi salire verso il bosco. Un’oretta circa di buona salita e mi trovo davanti ad un campo aperto (siamo alla base del pizzo Rossetto, prima del passo Cantonill). Mi fermo in questo silenzio che sembra un sogno e ne approfitto per riposarmi. Alzo gli occhi al cielo e là : no ! non sto sognando ! A poche decine di metri sopra la mia testa un’aquila. Mi metto a brontolare con me stesso perché la macchina fotografica è lì, accanto a me, ma nella sua borsa. E per di più, smontata ! Ma l’aquila insiste, avanti e indietro attorno al picco. E’ una provocazione : allora mi decido, metto il tele e … Evidentemente nel frattempo è diventata un puntino : ma scatto ugualmente, quasi per principio. Et poi, posso sempre raccontare agli amici che quel puntino nero lassù è un’aquila. Nessuno, almeno per educazione, mi contraddirà.

Mi alzo e proseguo. Attraverso la bocchetta (pomposamente chiamata Passo Cantonill) e comincio a scendere. E lì, dopo poche svolte, mi trovo davanti ad una vera e propria scena fiorita : Aquilegie, Botton d’Oro, Rododendri …  appena sopra il sentiero, un’esplosione di azzurro, di giallo, di rosso ! Mi fermo e riprendo la macchina fotografica, questa volta con il macro. Apro il treppiedi : i fiori almeno, al contrario dell’aquila, restano al loro posto ! A partire da quel momento, un’ora e mezzo di cammino si trasforma in un percorso di sei ore !

A poco a poco sono arrivato all’Alpe Pradasca e da lì in capanna Bovarina dove mi son gustato (come tanti altri) una cenetta “coi fiocchi” preparata dalla guardiana.

Alcune foto sono visibili su:   http://picasaweb.google.ch/Choucroute17


Tourengänger: Ruge


Galerie


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