Alpe Prato Secondo


Publiziert von cai56 , 22. März 2016 um 18:25. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 März 2016
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 4:30
Aufstieg: 1423 m
Abstieg: 1419 m
Strecke:Parzialmente circolare 20,47 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano a Castione Andevenno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda presso il centro commerciale svoltare a sinistra e proseguire in direzione di Triangia. Poco prima di entrare nella contrada Gatti, imboccare sulla sinistra la Via Bonetti e proseguire malagevolmente - sterrato - fino ad uno slargo in vista di un cartello che segnala il divieto di passaggio ai non autorizzati.

Siamo usciti con l'idea di cercare un percorso dimenticato attraverso maggenghi e alpeggi nella Valle del Boco, nel soleggiato versante a monte di Castione, ma - in corso d'opera - abbiamo forzatamente cambiato meta a favore di un percorso più lungo ma già noto. Il sentiero in questione, oltre che dimenticato dagli umani, a causa dell'ancora abbondante copertura nevosa non appariva nemmeno fra quelli - numerosi in zona - battuti dai cervi; quando poi la presunta traccia ha cominciato ad addentrarsi in un vallone ripido e cosparso di zone di rigelo, la decisione di deviare è stata subito spontanea e univoca: salire lungo la traccia di servizio agli acquedotti fino alla strada forestale Ligari-Forcola-Colina. Questo ha comportato la risalita di circa 300 metri di dislivello in mezzo metro di neve fradicia... La discesa lungo la forestale, invece, grazie anche alla neve compattata dal passaggio di una delle tanto vituperate motoslitte, si è rivelata una veloce e divertente corsa fino al primitivo punto di partenza.


Dalla piazzola di parcheggio si sale fino al cartello di divieto veicolare e si sale a destra parzialmente retrovertendo; la mulattiera, recentemente allargata per lavori forestali, sale - accompagnata da un alto muro a secco - fino alle case di Gadoli. Subito alle prime baite si volge a sinistra lungo la linea di massima pendenza, andando a raggiungere la contrada Mangialdo; seguendo il sentiero che accosta a monte le abitazioni, si raggiunge un quadrivio: si imbocca il primo ramo a sinistra che sale ripido nel bosco. Oltrepassata la base di una piccola parete rocciosa, la traccia si addentra in un breve tratto infossato: quando ne esce - a destra -  tocca la piazzola terminale di una pista erbosa, al margine occidentale del bel terrazzo della contrada Barboni (punto di convergenza con la via di ritorno). Si imbocca il primo sentiero sulla sinistra e si intraprende un lunghissimo e regolare traverso ascendente - solo due brevi tornanti ne incrementano il dislivello - che termina al maggengo Piazzo; fra le baite, si segue verso sinistra una pista che in breve termina presso una fontana di legno.  Si prosegue in piano addentrandosi nel bosco: la traccia è molto comoda e conduce, attraversando alcuni valloncelli minori, a riprendere una moderata salita fino ad un bivio. Si trascura il proseguimento in piano e si inizia a salire con numerosi tornantini e traversi nei pressi di un mal delineato dosso boscoso: la traccia non è certamente marcata e inoltre la zona è attualmente interessata da lavori forestali (tronchi abbattuti e falsi percorsi degli operai). Bene o male si segue la direttrice di questa costolatura fino ad arrivare ad incrociare un sentiero più marcato (ma non troppo).
[Qui è il punto del nostro cambio di destinazione: il breve tratto a sinistra indicato dalla traccia GPS è quello abortito, per cui si deve proseguire a destra]. Si intraprende una traversata in salita abbastanza comoda fino a sbucare sui pascoli alti della Piana: da qui si segue la larga e ripida mulattiera di servizio ai caselli dell'acquedotto. Si sale con numerosi tornanti fino alla vastissima radura dell'Alpe Prato Secondo, ai margini della pista forestale per l'Alpe Colina. La si segue in direzione est per lunghi chilometri, finchè alcuni tornanti permettono di raggiungere la località Forcola, su di uno sperone affacciato sulla Valtellina e la Valmalenco (splendido panorama sul gruppo del Bernina). Si prosegue ancora lungamente su asfalto, andando a raggiungere la contrada Ligari (bello e particolare l'oratorio ottagonale); ci si addentra fra le abitazioni andando diritto al tornante: sbucando nei prati la traccia tende a perdersi, ma scendendo un poco a sinistra verso il bosco, si ritrova un sentiero recentemente riattato, in ripida discesa. Facendo attenzione ai sassi smossi ed ai ciottoli lucidati dal passaggio, si prosegue nel bosco fino ad arrivare alla contrada Barboni: attraversate le poche abitazioni, si raggiunge il percorso di salita, come più sopra evidenziato, e lo si segue fino al parcheggio.

Tourengänger: cai56, chiaraa


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