Ancora una volta la fortuna ci ha regalato una discreta giornata!


Publiziert von Alberto , 22. Oktober 2014 um 09:19. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:12 Oktober 2014
Wandern Schwierigkeit: T1 - Wandern
Zeitbedarf: 1:15
Aufstieg: 490 m

Vista da Alberto: Classico fine settimana all'insegna del maltempo,quindi,sulla base della meteo annunciata è saggio scegliere una meta adeguata (dimostrare un poco di saggezza e intelligenza non guasta mai) per non incorrere a rischi inutili (rischi che si possono SOLO ridurre ma non eliminare).

La proposta iniziale è nel lecchese,un posticino non conosciuto dagli amici ma Gianluigi mi avvisa che in valtellina nella zona orobica vi è un "buco nell'ozono" che un ottimo sito meteo su cui si basa,mostra in dettaglio l'evoluzione: bisogna ammettere che ci azzeccano il più delle volte.

Mentre viaggiamo,usciti dalle ultime gallerie il cielo è cupo e minaccioso ma,proprio nella zona orobica ecco piccole aperture nelle nuvole dove frammenti di cielo si mostrano: chissàmai che ci vada bene anche questa volta!

Ci portiamo su con l'auto fino al parcheggio del parco dove è evidente il miglioramento: il sole irradia gli alberi che a loro volta riflettono colori sgargianti che l'autunno sa manifestare,regalandoci spettacoli stupendi.

Alle ore 10,00 ci incamminiamo e visto che la zona oramai l'abbiamo sperimentata con vari percorsi,si decide per provare un tracciato che ci eviterebbe i due lunghi traversi che la strada ci obbligherebbe a fare,così dopo aver tagliato 2 volte la strada,invece di prendere a seguirla a sinistra dove vi è una staccionata,procediamo a salire nel bosco: per circa 4 metri diritti,poi si deviamo a destra sul sentiero allargato per la condotta dell'acqua.

 

Procediamo con un lungo traverso in direzione della valle del Livrio dove poco prima di uscire in una radura,il tracciato ben evidente ritorna ad essere l'originale sentiero: usciti sui prati prendiamo a salire fino a raggiungere la stradetta che scegliamo di provare per raggiungere la nostra meta.

Lungo il tragitto assaggiamo i mirtilli,facili da individuare grazie al fatto che le piante sono oramai senza foglie,frutti dal diametro considerevole e di facile raccolto in questo periodo,oltre ai lamponi dall'ottimo sapore.

Ebbene alle ore 11,08 siamo al rifugio dove le gelosie sono aperte,forse vi è qualcuno (questa è una zona di caccia alta) ma costatiamo che la struttura è vuota e come sempre ben accogliente.

 

Prepariamo un po di legna da ardere per attivare la stufa e nell'attesa che venga pronta l'acqua per la pasta,si comincia ad incidere le castagne per trasformarle in caldarroste usando prima il forno poi il piano cottura della stessa e vi posso assicurare che una tira l'altra.

 

RICETTA per le caldarroste raccolte e cucinate in loco:

1) quando tagliate le castagne,l'incisione sarebbe bene effettuarla a croce e più lunga possibile senza incidere troppo il frutto e se avete voglia,(anche se è meglio per una facile apertura) fate anche un'incisione per la lunga sul lato opposto.

2) mettetele sulla teglia da forno senza ammassarle e infornate,dopo che il forno ha raggiunto una temperatura di almeno 150° gradi: controllate visivamente dopo circa 30 minuti l'apertura del guscio e con l'olfatto sentite se il profumo segnala l'avvenuta cottura.

Sappiamo bene quanto sia "ustionante" sbucciare le caldarroste e mentre si raffreddano,se facciamo bene attenzione,la seconda pellicina fa sempre più fatica a staccarsi e qui il trucco del barbatrucco (almeno per quanto mi riguarda a esperimento provato).

3) prendere circa una decina di castagne dalla teglia e appoggiarle sul piano della stufa ma all'opposto della lato di carico dove ovviamente il calore è più intenso,nel mentre,prendere un altra decina i castagne e sbucciatele.

4) finito di sbucciare le prime,prendere la seconda decina (cercate di non superare questo numero) e per circa 1 minuto passatele sul piano cottura dove il calore è più intenso,nel mentre procedete a prenderne altre 10 (oramai tiepide) e proseguite così: vedrete che la seconda pellicina si stacca bene e le castagne non sono ne secche ne bruciate comprese quelle piccolissime che solitamente seccano facilmente: PROVATO PERSONALMENTE!

5) se volete eventualmente gustarvi delle ottime caldarroste anche ad aprile o a maggio,una volta cotte,sbucciate e giunte a temperatura ambiente,potete conservarle in freezer,poi tiratele fuori,riscaldatele e assaporatele (il suggerimento mi è stato dato da un mio ex direttore della Valsassina).

 

Infatti Gianluigi ha notato questo particolare che non è dato dall'essere fortunato ma l'esperimentare negli anni come rendere facile questo lungo procedimento assaporandone i frutti senza ustioni ai polpastrelli delle dita.

Da quando esiste il mondo,il conoscere e la sperimentazione hanno portato all'evitare ciò che non va bene: ciò vale in tutti i campi (ovviamente bisogna anche ricordare)!

 

Oggi Gianluigi si occupa della preparazione del pranzo,anche se scarso di condimento ecco che a recuperare nel dare un saporino particolare,subentra il Bradipo delle Alpi che con se ha: peperoncino del Madascar (molto tosto e da usare con molta cautela) e la pesteda che da un tocco magico (che preferisco al peperoncino).

Dopo l'abbondante piatto di pasta si passa al secondo con piselli e patate: finito il tutto si riordina e mentre Gianluigi si fa un bel pisolino,io mi sbuccio le castagne che devo ammettere squisite,portandone un po anche a casa da fare assaggiare (scaldandole un poco andavano a ruba....poi già sbucciate).

 

Di tanto in tanto esco per vedere il tempo e faccio conoscenza di due cacciatori che avevano avvistato una coppia di caprioli,ma a parte loro nessuno in vista: dopo unna lavata al pavimento (si vede che vi sono coloro che sporcano e non puliscono) purtroppo con segni che per toglierli ci voleva più tempo,alle 16,00 ci avviamo e nella discesa possiamo ben notare quante piante erano cariche di mirtilli,ben visibili a causa della mancanza di foglie dove non si poteva fare a meno di assaggiarne una manciata vista la facilità nel raccoglierli.

La meteo nel frattempo peggiora,10 minuti di acqua e poi basta,possiamo ancora dirci fortunati per aver passato un altra giornata piena di sorprese e degustazioni che la natura sa regalare.

Ringrazio Gianluigi sempre disponibile e Lorenzo che purtroppo all'ultimo momento non ha potuto essere dei nostri.

 

 

Ciao a tutti e alla prossima!


Tourengänger: Alberto, gianluigi


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