Monte Cancervo bagnato

Bisogna essere un pò matti a farsi quattro ore di macchina, due andare e due a tornare, con il brutto tempo di novembre. Ma tant'è, il tempo libero è poco, quindi se proprio non diluvia a catinelle via in montagna.
Provo a salire al Cancervo, montagna che ho visto mille volte ma mai conosciuta da vicino come il Venturosa, salito un paio d'anni fa.
Parcheggio alla chiesa di Pianca, frazione sopra San Giovanni Bianco, e prendo il 102 che inizia poco più avanti sulla strada (vedi foto). Il sentiero si inoltra nel bellissimo borgo, taglia la strada asfaltata e sale per dolci pratoni, parecchi sono i ricoveri dei cacciatori. Mi arriva una voce che dice in bergamasco: "no di là, di quà", mi giro ma non c'è nessuno! Fantasmi del Cancervo? Macchè è un cacciatore imboscato dentro il suo casotto in attesa di sparare a poveri uccellini di passaggio che mi indica la traccia di sentiero giusta. Che spavento! Il sentiero è molto bello e ben segnato, ben presto arrivo al roccione sporgente chiamato Corna Masù, davvero spettacolare, speriamo che tenga, almeno per l'autoscatto!
Riprendo la strada ma comincia a piovere, arrivo all'ultimo casotto di caccia con una bella croce sulla punta della costa e col bel tempo si vedrò un bellissimo panorama sul Sornadello, di fronte a me e sulla val Brembana. Vado avanti con l'impermeabile e il cappellino antipioggia, ma arrivato alla palestra di roccia, alla base della corna Torella, anche la Wilma mi consiglia di tornare indietro, cosa che faccio con grande prudenza scendendo sui sassi ormai viscidi come la padella del fritto misto!