Il Monte Magnodeno da Somasca: dal lago al monte
|
||||||||||||||
Gita CAI Brugherio al Monte Magnodeno, partendo da Somasca, una frazione di Vercurago.
Il Monte Magnodeno (1241 m) è una meta piuttosto popolare tra gli escursionisti lombardi.... Meglio: brianzoli (!). In se stesso non è una montagna che spicca per particolari caratteristiche, ma viene spesso raggiunto o per la brevità di alcuni suoi accessi, o per inserirlo in percorsi più lunghi, come la traversata al Passo del Fo, magari lungo la bella Cresta della Giumenta (sentiero attrezzato). Sulla sua cima si trova un bivacco dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini) di Maggianico, che è un accogliente posto di ritrovo e di incontro, specie nei giorni festivi e il mercoledì, quando è aperto dai volontari che garantiscono il servizio bar e ristoro.
L’itinerario che parte da Somasca permette non solo di fare una bella escursione con un buon dislivello (1000 metri complessivi), ma anche di ammirare alcune testimonianze storiche, come il Castello dell’Innominato (quello dei Promessi sposi) e il complesso religioso che sorge intorno al santuario di Somasca, dedicato a San Girolamo Emiliani (1486-1537), fondatore della “Compagnia dei servi dei poveri” (riconosciuta come “Ordine dei Padri Somaschi” dopo la morte del santo).
L’escursione si svolge su facili sentieri in gran parte immersi in un bosco ceduo e può essere divisa in due parti: la prima raggiunge, con percorso spesso ripido, la cresta sommitale del Monte Pizzo, che domina Somasca; la seconda percorre tutta questa lunga cresta che, da Sud a Nord, raggiunge prima il Passo Tre Croci e poi, volgendo a Nord-Est, la cima del Monte Magnodeno. Quest’ultimo tratto, fuori dal bosco, è molto panoramico.
La segnaletica è piuttosto discontinua.
Ecco l'itinerario: dal parcheggio sotto il santuario (285 m) si segue verso Nord la stretta via San Gerolamo che, passando tra le case, sbuca in una piazzetta; da qui si segue in salita via per Beseno (asfaltata) e, venti metri dopo il primo tornante, si prende a sinistra una mulattiera acciottolata che, trasformatasi in sentiero, raggiunge la sella erbosa a destra del Castello dell’Innominato (385 m c.a). Si sale a destra e si segue una sorta di stradina che conduce in breve alla Chiesetta degli Alpini (420 m c.a). A sinistra del cancello di ingresso allo spazio della chiesetta si imbocca un sentiero che sale nel bosco, incontrando subito un bivio: si sale a sinistra (su un sasso c’è il segnavia 29A). Il sentiero (sempre evidente) sale con ripidi tornanti, raggiunge la base delle pareti rocciose del Monte Pizzo (molto interessanti dal punto di vista geologico per la ben evidente stratificazione) e, volgendo a Est, raggiunge un primo pulpito panoramico; con un traverso in direzione Est-Nord-Est ne raggiunge un altro, dove si trova una grande croce (693 m). Qui si prende un sentiero sulla sinistra che, raggiunto un cartello (segnavia 801: sentiero di valle), svolta a sinistra e sale ripidamente nel bosco fino a raggiungere la cresta sommitale del Monte Pizzo a 900 metri di quota. Ora si percorre a lungo la cresta boscosa con un paio di saliscendi e si raggiunge la sella dove si trova il Bivacco Mario Corti (918 m). Si prosegue in cresta e, con percorso di nuovo ripido, si sale il Corno di Grao (1041 m); tenendosi sempre in cresta, si raggiunge il Passo Tre Croci, presso il quale (sulla destra) si trova l’idillica conca Foppetta. Da qui la cresta volge a Nord-Est: la si percorre lungo un buon sentiero che offre ampi scorci panoramici sulla valle dell’Adda, sul Lago di Como e sulla Brianza. Dove la cresta si fa più ripida il sentiero si sposta a destra verso la cresta Sud-Sud-Est del Magnodeno: a metà percorso si abbandona il traverso e, volgendo decisamente a sinistra, si sale alla cima, dove si trovano una grande croce di metallo, il bivacco ANA e, proprio sul punto culminante, la piazzola per l’elicottero (1241 m; 3 ore da Somasca).
Per la discesa, invece di percorrerre l’itinerario di salita, abbiamo persorso il sentiero "classico" che da Erve - frazione Saina - porta appunto alla cime del Magnodeno; dalla frazione di Saina ci siamo spostati verso la croce già incontrata all'andata, per poi ridiscendere lungo lo stesso tracciato, ma facendo una deviazione al Castello dell'Innominato
Escursione molto panoramica, particolarmente apprezzata grazie anche alla strepitosa giornata tersa di domenica. Bella gente. E gita quasi "culturale" grazie alle varie citazioni tratte da "I Promessi Sposi" ..... Che memoria Alessandra!!!!! (e grazie per le foto, visto che le ho "rubate" tutte da lei)
Il Monte Magnodeno (1241 m) è una meta piuttosto popolare tra gli escursionisti lombardi.... Meglio: brianzoli (!). In se stesso non è una montagna che spicca per particolari caratteristiche, ma viene spesso raggiunto o per la brevità di alcuni suoi accessi, o per inserirlo in percorsi più lunghi, come la traversata al Passo del Fo, magari lungo la bella Cresta della Giumenta (sentiero attrezzato). Sulla sua cima si trova un bivacco dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini) di Maggianico, che è un accogliente posto di ritrovo e di incontro, specie nei giorni festivi e il mercoledì, quando è aperto dai volontari che garantiscono il servizio bar e ristoro.
L’itinerario che parte da Somasca permette non solo di fare una bella escursione con un buon dislivello (1000 metri complessivi), ma anche di ammirare alcune testimonianze storiche, come il Castello dell’Innominato (quello dei Promessi sposi) e il complesso religioso che sorge intorno al santuario di Somasca, dedicato a San Girolamo Emiliani (1486-1537), fondatore della “Compagnia dei servi dei poveri” (riconosciuta come “Ordine dei Padri Somaschi” dopo la morte del santo).
L’escursione si svolge su facili sentieri in gran parte immersi in un bosco ceduo e può essere divisa in due parti: la prima raggiunge, con percorso spesso ripido, la cresta sommitale del Monte Pizzo, che domina Somasca; la seconda percorre tutta questa lunga cresta che, da Sud a Nord, raggiunge prima il Passo Tre Croci e poi, volgendo a Nord-Est, la cima del Monte Magnodeno. Quest’ultimo tratto, fuori dal bosco, è molto panoramico.
La segnaletica è piuttosto discontinua.
Ecco l'itinerario: dal parcheggio sotto il santuario (285 m) si segue verso Nord la stretta via San Gerolamo che, passando tra le case, sbuca in una piazzetta; da qui si segue in salita via per Beseno (asfaltata) e, venti metri dopo il primo tornante, si prende a sinistra una mulattiera acciottolata che, trasformatasi in sentiero, raggiunge la sella erbosa a destra del Castello dell’Innominato (385 m c.a). Si sale a destra e si segue una sorta di stradina che conduce in breve alla Chiesetta degli Alpini (420 m c.a). A sinistra del cancello di ingresso allo spazio della chiesetta si imbocca un sentiero che sale nel bosco, incontrando subito un bivio: si sale a sinistra (su un sasso c’è il segnavia 29A). Il sentiero (sempre evidente) sale con ripidi tornanti, raggiunge la base delle pareti rocciose del Monte Pizzo (molto interessanti dal punto di vista geologico per la ben evidente stratificazione) e, volgendo a Est, raggiunge un primo pulpito panoramico; con un traverso in direzione Est-Nord-Est ne raggiunge un altro, dove si trova una grande croce (693 m). Qui si prende un sentiero sulla sinistra che, raggiunto un cartello (segnavia 801: sentiero di valle), svolta a sinistra e sale ripidamente nel bosco fino a raggiungere la cresta sommitale del Monte Pizzo a 900 metri di quota. Ora si percorre a lungo la cresta boscosa con un paio di saliscendi e si raggiunge la sella dove si trova il Bivacco Mario Corti (918 m). Si prosegue in cresta e, con percorso di nuovo ripido, si sale il Corno di Grao (1041 m); tenendosi sempre in cresta, si raggiunge il Passo Tre Croci, presso il quale (sulla destra) si trova l’idillica conca Foppetta. Da qui la cresta volge a Nord-Est: la si percorre lungo un buon sentiero che offre ampi scorci panoramici sulla valle dell’Adda, sul Lago di Como e sulla Brianza. Dove la cresta si fa più ripida il sentiero si sposta a destra verso la cresta Sud-Sud-Est del Magnodeno: a metà percorso si abbandona il traverso e, volgendo decisamente a sinistra, si sale alla cima, dove si trovano una grande croce di metallo, il bivacco ANA e, proprio sul punto culminante, la piazzola per l’elicottero (1241 m; 3 ore da Somasca).
Per la discesa, invece di percorrerre l’itinerario di salita, abbiamo persorso il sentiero "classico" che da Erve - frazione Saina - porta appunto alla cime del Magnodeno; dalla frazione di Saina ci siamo spostati verso la croce già incontrata all'andata, per poi ridiscendere lungo lo stesso tracciato, ma facendo una deviazione al Castello dell'Innominato
Escursione molto panoramica, particolarmente apprezzata grazie anche alla strepitosa giornata tersa di domenica. Bella gente. E gita quasi "culturale" grazie alle varie citazioni tratte da "I Promessi Sposi" ..... Che memoria Alessandra!!!!! (e grazie per le foto, visto che le ho "rubate" tutte da lei)
Tourengänger:
Chiara
Communities: Hikr in italiano
Kommentare (4)