Val Cavargna: tentata salita al pizzo di Gino...sarà per un altra volta!
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Dopo esserci accordati per la meta,il problema era dove trovarci,cosa a cui ho pensato raggiungendo Cernobbio e girando il paese...assolutamente impossibile parcheggiare,quindi vado a Tavernola dove vi sono decine di possibilità di parcheggiare l'auto liberamente sia al coperto che allo scoperto dove a breve si riparte con Mariarita e Giovanni in direzione della val Cavargna che è raggiungibile tramite una strada che può essere un "calvario" per coloro che soffrono le curve e tornanti.
Parcheggiamo l'auto poco sotto la località Tecchio e partiamo per la presunta cima: poco prima di raggiungere l'alpe Vacchera il vento soffia non poco e un escursionista del posto si aggrega ed è proprio da costui che apprendo la sconfortante notizia dell'abbandono inerente al rifugio Croce di Campo.
E' vero che sono passati 5 anni dall'ultima volta che sono stato da queste parti ma non pensavo che il comune di S. Bartolomeo permetta che questa struttura decada (cosa che già avviene) nonostante vi sono richieste di persone che lo vorrebbero gestire: mi appello a chi DEVE far sì che tale struttura non vada in rovina,emettendo un bando di concorso per la sua gestione e manutenzione (vi sono molti rifugi che grazie all'impegno di gestori in gamba,hanno subito migliorie) dando la possibilità di lavorare in primis e un riscontro positivo per far conoscere questa valle e le sue belle montagne,compreso la gente che la abita.
Raggiunta l'alpe Vacchera sosta per poi procedere sul tracciato più lungo (meglio seguire quello per le trincee) dove lungo la tratta non sono mancate le folate che a momenti mi scaraventavano a valle: è proprio a causa del rafforzamento del vento che a quota 2000,prima di prendere a salire il ripido pendio che si decide per la nostra incolumità di rinunciare come del resto han fatto altri 2 escursionisti.
Prendiamo a scendere attraverso le fortificazioni del 15/18 per poi andare al rifugio Croce di Campo dove il rammarico non manca nel vedere un posto così panoramicamente bello ha un rifugio che rischia di andare a ramengo per mancanza di un gestore.
Si spera che qualcuno possa intervenire,nel frattempo chi frequenterà la zona in inverno,sappia che la situazione non è di quelle che uno si aspetta,come un accogliente rifugio aperto dove riscaldarsi apprezzando una fetta di torta e una bevanda calda,chiaccherando con gli amici o chi ne gestisce la struttura. km. totali 11,320 ore di cammino 4
Alla prossima!
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