Cappella Fina - Pizzo Marona
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Dopo l’uscita del n°85 della rivista “Meridiani Montagne” del marzo scorso dedicata alla ValGrande, ho notato un aumento del numero di escursioni effettuate nella zona e postate su www.hikr.org e devo dire che anche a me è venuta voglia di ritornare in questo magnifico posto. Quello che ho potuto constatare sono stati: il miglioramento della segnaletica, la manutenzione effettuata su alcuni sentieri e un maggior numero di incontri con escursionisti (alcuni stranieri). Non che questo abbia snaturato la natura selvaggia del Parco Nazionale della ValGrande, istituito nel 1992 e che si estende per 150 km2(che diventano oltre il doppio -386- se si considerano le zone confinanti altrettanto aspre) anzi, secondo me, gli interventi effettuati, primo fra tutti la riattivazione di alcuni bivacchi sparsi sul territorio, hanno reso più fruibile il Parco all’escursionista medio, migliorando la sicurezza senza intaccare la wildernessche ha reso famosa la ValGrande.
Partiti di buon’ora dal parcheggio presso la Cappella Fina (uscire dall’A26 a Verbania e poi seguire le indicazioni per Miazzina– Alpe Pala), abbiamo raggiunto la Cappella di Pian Cavallone passando prima per l’omonimo bivacco.
Da lì abbiamo seguito il traverso*che in leggera discesa ci ha portati al Colle della Forcola per poi iniziare la salita dei ripidi pendii della Cima Cugnacorta.
* A circa metà del percorso abbiamo visto su un larice isolato un bel gallo forcello(è la prima volta che mi capita di vederlo posato su un ramo) che stava controllando la zona, ma che si è subito involato inabissandosi verso il fondo valle appena ci siamo avvicinati, mostrando la sua caratteristica coda a lira.
Dopo un po’ Fabrizio (meno allenato…) ha preferito fermarsi e ritornare alla cappella di Pian Cavallone, mentre io ho proseguito verso il Pizzo Marona, che ho raggiunto altre volte negli anni scorsi.
Belli ripidi e senza attimi di respiro gli ultimi 450 m di dislivello, che però ho superato bene grazie all’allenamento maturato con l’uscita della scorsa settimana. Fatte le foto di rito, ho subito iniziato la discesa salendo anche al monte Todanodal Colle della Forcola, per poi ricongiungermi con Fabrizio.
Consumato il nostro pranzo nei pressi del Bivacco Pian Cavallone, abbiamo poi disceso la cresta erbosa fino ai piedi del Pizzo Pernice, che abbiamo raggiunto dopo aver fatto una breve deviazione per visitare il Bivacco Curgei: veramente bello !
Nell’ultimo tratto di discesa abbiamo seguito le indicazioni per raggiungere il Monte Todun(che si raggiunge normalmente salendo da Cossogno) per percorre infine una lunga e comoda mulattiera che ci ha riportati alla Cappella Fina.
Escursione impegnativa per durata (nove ore, con otto ore di cammino effettivo) e dislivello (circa 1.500 m), che richiede un discreto allenamento e in qualche punto assenza di vertigini, ma di grande soddisfazione.
Zona meritevole di ritorno, che ho pensato di effettuare tra un po’ facendo un’escursione con partenza da Trontano(ValVigezzo) e dormendo in un bivacco nella zona nord del Parco.
Se riesco a mantenere questo allenamento, il mese prossimo vorrei fare il Sentiero Walter Bonatti(2 gg).
Partiti di buon’ora dal parcheggio presso la Cappella Fina (uscire dall’A26 a Verbania e poi seguire le indicazioni per Miazzina– Alpe Pala), abbiamo raggiunto la Cappella di Pian Cavallone passando prima per l’omonimo bivacco.
Da lì abbiamo seguito il traverso*che in leggera discesa ci ha portati al Colle della Forcola per poi iniziare la salita dei ripidi pendii della Cima Cugnacorta.
* A circa metà del percorso abbiamo visto su un larice isolato un bel gallo forcello(è la prima volta che mi capita di vederlo posato su un ramo) che stava controllando la zona, ma che si è subito involato inabissandosi verso il fondo valle appena ci siamo avvicinati, mostrando la sua caratteristica coda a lira.
Dopo un po’ Fabrizio (meno allenato…) ha preferito fermarsi e ritornare alla cappella di Pian Cavallone, mentre io ho proseguito verso il Pizzo Marona, che ho raggiunto altre volte negli anni scorsi.
Belli ripidi e senza attimi di respiro gli ultimi 450 m di dislivello, che però ho superato bene grazie all’allenamento maturato con l’uscita della scorsa settimana. Fatte le foto di rito, ho subito iniziato la discesa salendo anche al monte Todanodal Colle della Forcola, per poi ricongiungermi con Fabrizio.
Consumato il nostro pranzo nei pressi del Bivacco Pian Cavallone, abbiamo poi disceso la cresta erbosa fino ai piedi del Pizzo Pernice, che abbiamo raggiunto dopo aver fatto una breve deviazione per visitare il Bivacco Curgei: veramente bello !
Nell’ultimo tratto di discesa abbiamo seguito le indicazioni per raggiungere il Monte Todun(che si raggiunge normalmente salendo da Cossogno) per percorre infine una lunga e comoda mulattiera che ci ha riportati alla Cappella Fina.
Escursione impegnativa per durata (nove ore, con otto ore di cammino effettivo) e dislivello (circa 1.500 m), che richiede un discreto allenamento e in qualche punto assenza di vertigini, ma di grande soddisfazione.
Zona meritevole di ritorno, che ho pensato di effettuare tra un po’ facendo un’escursione con partenza da Trontano(ValVigezzo) e dormendo in un bivacco nella zona nord del Parco.
Se riesco a mantenere questo allenamento, il mese prossimo vorrei fare il Sentiero Walter Bonatti(2 gg).
Tourengänger:
imerio
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