San Bernardino - Passo del San Bernardino.


Publiziert von imerio , 11. März 2017 um 21:43.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum: 9 März 2017
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT2 - Schneeschuhwanderung
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 500 m
Abstieg: 500 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Seguire l'autostrada A13: Chiasso, Lugano, Bellinzona, San Bernardino. Uscire a quest'ultima località, prima di imboccare il tunnel.

 Descrizione: San Bernardino si trova nella testata della Valle Mesolcinae di questa valle è il paese più alto; l’omonimo passo, già conosciuto nell’antichità e poi anche in epoca romana (tanto che di tale periodo ci sono ancora qua e là i resti  dell’ingegnosa via che collegava Bellinzonaa Coira), non fa  da confine tra due Cantoni (sia di qua che di là è tutto Grigioni), ma tra due regioni dall’idioma e dalla cultura diverse. Il passo ha permesso in passato un collegamento di primaria importanza tra Nord e Sud delle Alpi, oggigiorno invece al Passo del San Bernardino si va solo come turisti per visitare la magnifica regione circostante e la strada del passo non serve più come luogo di transito di genti e merci, poiché ora c’è la galleria autostradale che ne ha preso il posto.
Commenti: era da un po’ che con Angelo si voleva fare questa salita invernale con le ciaspole(una classica in questa zona) e finalmente siamo riusciti a concretizzarla, coinvolgendo anche Fabrizio.
Raggiunto San Bernardino seguendo l’autostrada A13 (Chiasso – Lugano – Bellizona– San Bernardino), abbiamo parcheggiato presso il distributore nei pressi dell’uscita autostradale (in paese i parcheggi erano in buona parte ancora ingombri di neve) ed abbiamo iniziato la ns. salita intorno alle 7.30 seguendo la strada che sale al passo, con un clima non proprio ideale (leggera pioggia e vento freddo proveniente da nord; il meteo dava “parzialmente nuvoloso, sereno”).
Dopo circa 1 km abbiamo trovato la sbarra che chiude la strada, non praticabile in inverno e, calzate le ciaspole, abbiamo cominciato la nostra salita dapprima in un breve tratto nel bosco e subito dopo in pendii più aperti.
Dopo circa un’ora e mezza, il tempo è decisamente migliorato, permettendoci una salita più panoramica, sempre accompagnata però dal vento; non male la presenza della neve, caduta in buona quantità nei giorni scorsi (al ritorno abbiamo incrociato due scialpinisti, che ci hanno detto che quindici giorni fa, in questa zona, c’era poca neve).
Solo per metà salita abbiamo trovato la neve battuta (gatto delle nevi), ma poi abbiamo dovuto “fare da soli”, in un ambiente dove non era passato nessuno da qualche giorno.
Dopo circa 3 ore siamo finalmente arrivati al Passo, trovando rifugio in una piccola e molto spartana costruzione di legno posta proprio di fronte al vecchio Ospizio, dove abbiamo consumato il nostro pranzo.
Intorno alle 12 abbiamo iniziato la discesa, con clima ancora in temporaneo peggioramento, vento e neve molto più cedevole rispetto alla mattina, soprattutto nei tratti dove “tagliavamo” i tornanti, nei quali si sprofondava per 20 o 30 cm.
Angelo (78 anni compiuti il mese scorso) cercava una conferma sulla sua condizione fisica (dopo il mancato raggiungimento della Capanna d’Agnon, in Valdi Cama, tentata insieme all’inizio di agosto dello scorso anno) e credo l’abbia trovata perché, anche se il dislivello non è stato eccessivo (500 m), la distanza percorsa, quasi completamente con le ciaspole, è stata di circa 16 km, in condizioni climatiche e soprattutto ambientali abbastanza impegnative (neve veramente abbondante e fresca anche se in rapida trasformazione: già a Mesocco, in fondo valle, la temperatura al ritorno era di + 22 C°!), insomma è stata una prova dal discreto impegno fisico.
Bravo anche Fabrizio che con la sua consueta costanza e determinazione è riuscito a completare senza problemi (a parte qualche innocente scivolata durante il ritorno) tutto il percorso. 

Tourengänger: imerio


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