16 agosto 2016: baita Tacher m.1794 (SO)


Publiziert von Alberto , 29. August 2016 um 16:34. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:16 August 2016
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Zeitbedarf: 2:30
Aufstieg: 775 m
Strecke:loc. Piana m.1282 - casera Gàvet m.1725 - Baita Tacher m.1794 km. 3,960 ore 1,30 - casera Gavedin m.1868 - Casera Gavedone m.1900 km. 6,190 ore 2,20
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Milano - S.S. n° 36 dello Spluga - Lecco - Colico - S.S. n° 38 dello Stelvio - Morbegno - Campo Tartano - Tartano - parcheggiare alla località La Piana m.1282 o nei pressi del' indicazioni
Unterkunftmöglichkeiten:Baita Tacher m.1794: non vi è luce- acqua all'esterno - camino e legna esterna e per dormire il classico tavolato
Kartennummer:kompass Parco Orobie Valtellinesi – carta escursionistica 1: 30.000 alpi Orobie tav. n° 3

Per questa giornata in cui la meteo peggiorerà nella seconda parte,è saggio trovare un escursione che permetta di evitare lunghi percorsi con rischio di prendere acqua e temporali annunciati. Dopo tanto tempo anche Gianluigi riesce ad aggregarsi accettando l'idea di andare a visionare un percorso che conduce ad una struttura di cui ho sentito parlare ma non sono mai riuscito a visitare. Giunti a Tartano superiamo il paese e parcheggiamo alla loc. Piana: consiglio di parcheggiare un po prima,nei pressi dei segnali anche a lato strada. Attraversiamo il ponticello e saliamo per la larga mulattiera che termina appena fuori una volta giunti alla radura: qui prosegue un sentiero segnalato a vernice bianco/rossa e,guardando in alto,si vede il successivo alpeggio di Gàvet dove conosciamo Ernesto che controlla le forme di bitto e da cui abbiamo le notizie che ci interessano come ad esempio dove acquistare il suo formaggio e per andare a Tacher. Nel primo caso a Campo vi è l'azienda agricola dove si possono acquistare formaggi e salumi,nel secondo caso ci indica il percorso che dobbiamo fare: il percorso non è segnalato e trovare il tracciato può risultare facile se ci si capita per caso o per l'individuazione durante la sua ricerca. Arriviamo alla baita,al vederla sembra in ottime condizioni,almeno esteriormente: all'esterno vi è anche la fontana,poi curiosiamo nel suo interno...spartana ma molto più grande come metri quadrati rispetto al Gusmeroli. Se dovessero sistemarla,come ci han detto,ne verrebbe fuori un bel monolocale,ovviamente sostituendo il camino con una cucina a legna sarebbe il meglio,ci starebbero ben 9 posti letto...un buon progetto darebbe risalto a questa struttura un po dimenticata dopo che è sorto il Gusmeroli. Da qui ripercorriamo a ritroso il tracciato e passiamo dal' alpeggio di Gavedino dove incontriamo di nuovo Ernesto e alcuni familiari,procediamo fino a Gavedone dove sostiamo nella più assoluta tranquillità,mentre nuvole bianche costellano il cielo che per ora rimane ben visibile sopra le nostre teste. Sulle retiche cominciano a cambiare colore ma anche dalla parte bergamasca il grigio fumo ha oramai dipinto le nubi che hanno un fare minaccioso,quindi è meglio muoversi e scendere a valle: nel contempo qualche lontano tuono si ode,poi,giunti nei pressi del parcheggio,anche nella valle i tuoni si sentono più forti e il cielo minaccioso pare che stia per promettere acqua in abbondanza. Noi nemmeno una goccia abbiamo preso e chissà quanti escursionisti con svariate ore di cammino o per insistenza nel trattenersi troppo oltre sulla cima si sono presi un acquazzone: poi,arrivati a Campo andiamo ad acquistare bitto d'alpeggio (400 gr. e ricotta 750 gr.) per un prezzo da rimanere allibiti... Bene,felici per la giornata trascorsa in bellezza e per aver visto un altra struttura che rientrava nella serie di quelle che volevo visionare come del resto ho già fatto in molti altri casi e come farò successivamente per le prossime settimane.


 

Alla prossima!


Tourengänger: Alberto, gianluigi


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