Lunedì 24 e martedì 25 aprile 2023
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Da tempo gradivo farmi una 2 giorni in una delle strutture che ho conosciuto, solamente che questa era già prenotata fino a luglio ma, una "finestra" che dava la possibilità di accedervi era presente e subito prendo la palla al balzo e giro la proposta ali amici.
Le informazioni sono molto limitate ma la zona la conosco, vi ero stato tanti anni fa con Giuseppe Roncoroni per la prima volta e il rifugio era inesistente.
Quindi andiamo a ritirare le chiavi per poi procedere fin dove ci è concesso per poi incominciare il nostro cammino: il fatto che in settimana ha nevicato, comincia a farmi sospettare che, forse, bisognerà valutare se è il caso, ovviamente ogni uno sulla base della propria attitudine verso i percorsi resi insidiosi con la neve primaverile decisamente scivolosa in particolare su paglioni di erba e roccia.
Giunti al punto di attacco finale dove mancano circa 300 metri e poco più, io rinuncio e con me Angelica, mentre Gianluigi insieme a un solitario salgono e poi segue anche se un po titubante, Claudio che rinuncerà poco prima della vetta.
Altri escursionisti vi han rinunciato, altri, grazie alle tracce dei primi, si sono fatti coraggio e raggiungeranno la vetta mentre noi ci prodigavamo a mettere ordine al rifugio.
Claudio fa rientro e cominciamo a pranzare mentre verso le 14,00 ecco Gianluigi che ci comunica di aver dato tutto, con il socio anch'egli salito solo perché Gianluigi tracciava la neve che cominciava ad essere di spessore oltre le aspettative e comunque con una discesa da stare in campana.
Vari escursionisti vedendo la struttura aperta, entrano per chiedere informazioni o per soggiornarvi o solo per vedere com'è la struttura, molto gettonata e particolare, anche se il disordine non è mancato e altre problematiche riscontrate sono state registrate durante la permanenza. Ad ogni modo ho fatto la mia parte comunicando e mostrando le foto di ciò che abbiamo visto e riscontrato, dando suggerimenti per ottimizzare e rendere più normale possibile il pernottamento o soggiorno di chi vuole trascorrerlo quassù come ad esempio, rifornirlo di piatti, cosa mai mi è capitata in strutture di questo tipo. Fortuna vuole ci siamo arrangiati con le nostre vaschette e coperchietti che le sigillavano: è meglio avvisare preventivamente gli utenti che lassù non vi sono i piatti, così se li portano. Ad ogni modo lo spirito di adattamento ci vuole, come per tutte le cose, poi se si riesce a migliorarne la sua fruibilità, meglio ancora.
Le informazioni sono molto limitate ma la zona la conosco, vi ero stato tanti anni fa con Giuseppe Roncoroni per la prima volta e il rifugio era inesistente.
Quindi andiamo a ritirare le chiavi per poi procedere fin dove ci è concesso per poi incominciare il nostro cammino: il fatto che in settimana ha nevicato, comincia a farmi sospettare che, forse, bisognerà valutare se è il caso, ovviamente ogni uno sulla base della propria attitudine verso i percorsi resi insidiosi con la neve primaverile decisamente scivolosa in particolare su paglioni di erba e roccia.
Giunti al punto di attacco finale dove mancano circa 300 metri e poco più, io rinuncio e con me Angelica, mentre Gianluigi insieme a un solitario salgono e poi segue anche se un po titubante, Claudio che rinuncerà poco prima della vetta.
Altri escursionisti vi han rinunciato, altri, grazie alle tracce dei primi, si sono fatti coraggio e raggiungeranno la vetta mentre noi ci prodigavamo a mettere ordine al rifugio.
Claudio fa rientro e cominciamo a pranzare mentre verso le 14,00 ecco Gianluigi che ci comunica di aver dato tutto, con il socio anch'egli salito solo perché Gianluigi tracciava la neve che cominciava ad essere di spessore oltre le aspettative e comunque con una discesa da stare in campana.
Vari escursionisti vedendo la struttura aperta, entrano per chiedere informazioni o per soggiornarvi o solo per vedere com'è la struttura, molto gettonata e particolare, anche se il disordine non è mancato e altre problematiche riscontrate sono state registrate durante la permanenza. Ad ogni modo ho fatto la mia parte comunicando e mostrando le foto di ciò che abbiamo visto e riscontrato, dando suggerimenti per ottimizzare e rendere più normale possibile il pernottamento o soggiorno di chi vuole trascorrerlo quassù come ad esempio, rifornirlo di piatti, cosa mai mi è capitata in strutture di questo tipo. Fortuna vuole ci siamo arrangiati con le nostre vaschette e coperchietti che le sigillavano: è meglio avvisare preventivamente gli utenti che lassù non vi sono i piatti, così se li portano. Ad ogni modo lo spirito di adattamento ci vuole, come per tutte le cose, poi se si riesce a migliorarne la sua fruibilità, meglio ancora.
Tourengänger:
Alberto

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