Sesto Calende e oltre...

Publiziert von imerio

, 7. Juni 2021 um 22:28.

Region:	Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:	31 Mai 2021
Mountainbike Schwierigkeit:	WS - Gut fahrbar
Zeitbedarf:	5:45
Aufstieg:	1012 m
Strecke:	vedi descrizione

L’uscita di oggi aveva l’obiettivo di superare i 100 km di percorrenza, per cui abbiamo scelto un itinerario lineare e privo di grandi asperità, anche se poi, alla fine, anche il dislivello complessivo è stato abbastanza importante.
Il percorso effettuato lo possiamo riepilogare nelle seguenti tratte:

1) Nerviano – Panperduto: si tratta sostanzialmente di pista ciclabile asfaltata o cementata, che segue tutto il Canale Villoresi fino alla sua origine; da Castelnovate ci siamo spostati sulla pista del Canale Industriale (parallelo al Villoresi). Da Nerviano alla diga di Panperduto ci sono 38,5 km.

2) Panperduto – Porto della Torre: breve tratto che per un paio di km segue la SS 36 fino alla diga della Centrale Idroelettrica.

3) Porto della Torre – Golasecca: anche qui abbiamo seguito strade comunali asfaltate ma poco trafficate, attraversando dapprima Coarezza per poi arrivare a Golasecca.

4) Golasecca – Sesto Calende: qui abbiamo attraversato i boschi scendendo verso il Ticino, con qualche breve incertezza sul percorso da seguire.

5) Sesto Calende – Porto della Torre: per il ritorno ci siamo spostati in terra piemontese, seguendo dapprima alcune piste ciclabili nel comune di Castelletto sopra Ticino, per poi seguire quella lungo il Ticino che inizia dalla diga della Miorina.

6) Porto della Torre – Nosate: abbiamo sempre seguito la pista ciclabile lungo il Canale Industriale.

7) Nosate – Nerviano: abbiamo seguito la pista lungo il Villoresi.

E’ stata una bella pedalata condotta a buone medie, che come filo conduttore ha avuto il fiume Ticino e alcuni dei suoi canali principali; lungo il percorso ci siamo concessi due soste, la prima a Sesto Calende per mangiare qualcosa e la seconda a Nosate, sulla via del ritorno.
Meteo incerto di primo mattino, ma poi molto bello per tutto il resto della pedalata.

Alla fine il navigatore ha registrato una durata di pedalata effettiva di 5h 48’ 32”; distanza percorsa 110,5 km; v. media 19,03 km/h; v. max48,27 km/h; calorie spese 3349; dislivello 1012 m.

Tourengänger:

imerio

Communities: Hikr in italiano

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Partiti con qualche goccia di pioggia, lungo la ciclabile del Villoresi dopo Parabiago abbiamo dovuto mettere la mantellina impermeabile perché la pioggia si è infittita, ma noi contavamo sulle previsioni che davano miglioramento in arrivo.

Infatti il tempo è rapidamente migliorato e ben presto è arrivato anche il sole, per cui ci siamo alleggeriti. Qui siamo dopo Nosate, dove la pista lungo il Villoresi è rimasta com’era una volta, in terra battuta e senza protezioni.

Arrivati nei pressi della Pista Pirelli (ansa di Castelnovate) abbiamo lasciato la pista del Villoresi (che termina poco più avanti) per seguire quella del Canale Industriale.

Sosta veloce al Laghetto dei Gabbiani (presso la presa dove nasce il Villoresi), una cava dove è stata ricavata una pesca sportiva. Questo è il settore dove si pescano gli storioni (dal metro in su), che poi vengono rilasciati in acqua. La persona in motorino gira tra i pescatori vendendo esche o generi di conforto (caffè, bibite, ecc.).

A destra la pista ciclabile dalla quale siamo arrivati; in questo punto stiamo attraversando le prese d’acqua da cui nascono il Canale Industriale (a destra) e il Canale Villoresi (a sinistra).

Dalla parte opposta invece si vede la Diga di Panperduto, che devia parte delle acque del Ticino verso le prese d’acqua precedentemente descritte.

Dopo aver superato la Diga di Panperduto, abbiamo raggiunto la vicina SS36 per poi girare a sinistra e percorrerla per circa 2 km, giungendo alla Centrale Elettrica di Porto della Torre con relativa diga, che sbarra il corso del Ticino.

Dopo aver seguito brevemente la Via Alzaia del Ticino, abbiamo seguito una sterrata sulla destra (cartello segnaletico) che in leggera salita si dirige verso Coarezza.

Raggiunta Coarezza, abbiamo fatto una breve deviazione per visitare la chiesa di San Rocco e poi abbiamo proseguito su strada asfaltata verso Golasecca (salita non lunga ma piuttosto ripida).

A Golasecca abbiamo chiesto informazioni per raggiungere l’area archeologica del Monsorino, ma poi abbiamo deciso di attraversare i boschi un po’ a naso per dirigerci verso Sesto Calende. Nei boschi abbiamo avuto qualche indecisione, ritornando a volte sui nostri passi, ma poi abbiamo intercettato alcuni tratti segnalati e siamo tornati rapidamente sul Ticino.

In giallo il percorso che abbiamo fatto dalla Diga di Panperduto a Sesto Calende.

Ripresa la pista ciclabile lungo il Ticino, ci siamo rapidamente diretti verso Sesto Calende. In fondo è visibile il ponte di ferro che unisce la sponda lombarda a quella piemontese.

Sosta panino prima di attraversare il ponte ed intraprendere la strada del ritorno.

Appena a monte del ponte di Sesto Calende il Ticino si allarga ed inizia il Lago Maggiore.

Attraversato Castelletto sopra Ticino, abbiamo nuovamente raggiunto il Ticino e, sulla sponda opposta di quella dell’andata, abbiamo iniziato a seguirlo, incontrando la Diga della Miorina che è un tassello importante nel sistema di gestione delle acque del Ticino in quanto regola il livello del Lago Maggiore, utilizzandolo come bacino d’accumulo e consentendo un uso migliore delle acque. La diga della Miorina ha una traversa mobile larga 200 metri, è costituita da 120 portine metalliche completamente abbattibili accostate l’una all’altra e incernierate nella base alla platea di fondo. Quando ci siano fermati, abbiamo stimato che il livello del Ticino a monte della diga (e quindi del Lago Maggiore) era più alto di circa 1,8 metri del Ticino a valle.

Anche sulla sponda piemontese il percorso segue sempre il fiume, rimanendovi vicino o discostandosi (non di molto). Qui siamo in corrispondenza di Cascina Vernome, dove si incontra una salita breve ma molto ripida.

Mario che controlla il mezzo meccanico. Il percorso di ritorno sulla sponda piemontese (Sesto Calende – Porto dellaTorre) è sicuramente più impegnativo di quello in sponda lombarda.

Famiglia di cigni tra la pista ciclabile e il Ticino.

In arrivo alla chiesetta di Santa Maria in Binda presso Nosate, lungo il Canale Industriale.

Sosta consueta e “obbligata” al bar “lo Scoiattolo” (ex circolo) di Nosate, per un giusto ristoro prima di affrontare gli ultimi 25 km che ci separano da casa.

Sesto Calende e oltre...

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