Garzonera bis: ancora neve fresca e ancora da battere tutta quanta...l'è mai finida!


Publiziert von Alberto , 5. Mai 2018 um 09:17. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:14 April 2018
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 605 m
Abstieg: 45 m
Strecke:Nante 1423 m. - Segna 1500 m. - al bivio si scende a sinistra (vi è una casa gialla a sinistra) passando vicino alla piccola diga (a sinistra) e sotto le case di Ressiga che stanno a monte (a destra) - al successivo bivio proseguire diritto - fino all'acquedotto m.1500 - attraversare il ponticello nei pressi di Cassina di Prato m.1613 - Pian Taiöi m.1670 - attraversare il ponticello - proseguire diritto in salita per il bosco: seguendo tale direzione si perviene alla quota 1819 dove s'incrocia il sentiero proveniente dalla strada che sale da Giof in direzione Pian Taiöi m.1670 / Cassin - oppure tenersi il più possibile a destra dove si forma la ben visibile valletta che termina a monte nei pressi del Rifugio Garzonera 1973 m.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano prendere l'autostrada per Como,seguire le indicazioni per il Gottardo,uscita per Airolo,seguire le indicazioni della cantonale per la val Bedretto,al tornante proseguire diritto per Nante
Unterkunftmöglichkeiten:rifugio Garzonera: struttura con grandi pentole per gruppi numerosi - ben attrezzata con legnaia interna e wc - unico locale dotato di una cucina a legna - stufa da riscaldamento a legna e piccola cucina a gas (2 fuochi) - acqua all'interno (nel periodo invernale la si recupera alla fonte esterna) - luce tramite pannello solare - wc funzionante anche in inverno usando l'acqua della fonte esterna IN INVERNO, IN BASE ALL'INNEVAMENTO SI CONSIGLIA IL PERCORSO SICURO CHE SI PRENDE DAL PONTE di Pian Taiöi m.1670
Kartennummer:C.N.S. n° 1252 – Ambrì - Piotta - 1:25000; C.N.S. n° 266 S – Valle Leventina - 1:50000

Dopo un mese da cui è partita questa proposta (chi l'ha proposta non si è visto) ecco che si riesce a fare una 2 giorni,ovviamente tra coloro che volevano trascorrere una notte in rifugio,il numero si è drasticamente ridotto a causa di vari impedimenti dell'ultima ora.

Ovviamente il Bradipo delle Alpi aveva l'incombenza di prenotare per la notte,una capanna adeguata: chi la cercava con la possibilità di fare la cima,chi quella già vista,chi con la partenza innevata e più se ne ha meglio è.

Il "capanatt" che ne è a conoscenza di svariate tipologie la prima cosa che cerca è ed è sempre nella sicurezza nel raggiungere la struttura poi segue il dislivello,considerando che vi è chi è fuori allenamento,il resto è solo un extra.

Considerando le nevicate durante la settimana fino a quota 1200 decido di riservare i posti letto alla Garzonera,tenendo presente vari fattori da non sottovalutare: quando chiamo e avviso del numero degli eventuali presenti,mi avvisa che non vi è più gas (è stata avvisata dal gruppo di francesi saliti il fine settimana successivo alla pasquetta).

Alla signora Katja spiego che il gas io lo uso solo ed esclusivamente se ve ne fosse bisogno,solo al mattino per eventuale colazione,ma a tale rimedio ho l'abitudine di prepararla alla sera e il giorno seguente dal thermos esce ancora bollente ciò che ho preparato.

Per il resto va benone la stufa a legna (a parte coloro che dicono: il caffè è meglio sul gas...Mha!).

Alle ore 8,30 io e Lorenzo partiamo e alla fattoria è ben visibile la neve caduta di fresco e la pista che non è ancora stata battuta dal gatto delle nevi,ma poco importa,si parte e cominci a pestare neve che rispetto alla volta precedente è di spessore più contenuto ma pesante.

Giunti all'acquedotto le tracce,come in precedenza,non esistono,quindi decido di tracciare una pista un po più "breve" poi accorgendomi di essere un po alto rispetto al ponticello,scendo e giungiamo all'attraversamento del torrente Calcascia e poco dopo sosta per reintegrare liquidi e sostanze nutrienti.

La neve abbonda ancora e al successivo ponte si riescono a riconoscere delle flebili tracce ma gli sfondamenti sono all'ordine del giorno: anche per il secondo tracciato nel bosco cerco di ridurre al minimo il cammino,poi a quota poco oltre i 1800 m. ecco che Lorenzo si accorge la mancanza di un pezzo di ciaspola.

Recuperatolo a pochi metri di distanza mi preparo per il suo ripristino: nel frattempo una coppia di Luganesi che ha trovato la battuta,ci raggiunge. Li avviso che per il momento non possiamo procedere e quindi devono battere loro la neve: mi dice che non vi sono problemi ma che non sanno dove si debba andare...non c'è problema,sono di casa,quindi spiego come devono fare e proseguono.

Dopo aver riparato la ciaspola ripartiamo anche noi e poco dopo,fuori dal bosco,vedo la coppia a cui dico che devono prendere per il palo della sorgente,li raggiungo e passo davanti anche perché lui ha un crampo: non c'è problema,raggiungo la fonte...come se nessuno avesse scavato,quindi se vogliamo acqua potabile bisogna scavare,arriviamo in capanna,salgo sul tetto e vedo che i comignoli hanno bisogno di essere riesumati.

A Lorenzo,stanco della lunga camminata (siamo giunti alle ore 12,30) gli dico di andare dentro e cambiarsi: qui ci penso io...altri disponibili non ne vedo...meno male che al Bradipo delle Alpi di resistenza fisica ne ha in abbondanza e credo che non siano molti a riuscire e volere fare ciò in cui vi riesco in tali situazioni.

Quindi,spala di qua,spala di la e la stua finalment la và,poi decido di passare al lavoro più "sostanzioso" che consiste di riuscire a raggiungere la fonte invernale senza scendere troppo con lo scavo: faccio in modo che possa calare la tanica,legandola ad una corda in modo tale che se dovesse cedere il ghiaccio sottostante,non mi cada,rendendo il suo recupero un po difficile.

Con il bastoncino tutto aperto cerco di mettere in posizione la tanica e...si riempie a sufficienza per noi due: fresca e buonissima,quello che ci vuole.

Poi mi porto avanti con la preparazione della cropa: 1 litro di panna - 500 ml di latte intero - 250 gr. di segale - 500 gr. di asiago - 500 gr. di patate e due cucchiaini di sale e poco prima delle 19,00 si cena alla grande,mentre la restante polenta rimane a bagnomaria in attesa che arrivi Gianluigi che alle 21,00 si presenta in capanna.

Zaino bello pesante ma deve solo sistemarsi,la cena è già calda e pronta al suo consumo.

Dopo le risate vien l'ora di andare a riposare e alle 22,00 a nanna (se qualcuno dice che è presto,forse non ha fatto ciò che ho dovuto fare...a parole è tutto facile!).

Il giorno seguente alle 6,30 sono già alzato e pronto per riattivare la cucina a legna mentre la stufa da riscaldamento la pulisco e la lascio spenta: sono + che sufficienti i 20° gradi ed è meglio evitare di andare oltre e posso assicurare che siamo stati benone.

Un breve giro sul dosso a monte della capanna,poi riprendo ad andare alla fonte per migliorarne l'accesso mentre Gianluigi e Lorenzo preparano per il pranzo in attesa del resto degli amici che arriveranno alle 12,00: Giovanni,Mariarita e Marta con la tavola (al rientro vedrà un po di “sorci verdi” vista la condizione della neve e il percorso non proprio da discesa libera.

Pranziamo in 6 dagli antipasti alla torta e nessun altro giunge in capanna,poi alle 15,00 ripartiamo per il rientro: giunti all'acquedotto si nota il passaggio del gatto delle nevi che in parte,battendo la neve,ha reso piacevole la discesa a Marta,almeno il tratto dopo Segna.

Anche stavolta la scelta è stata ben ponderata,valanghe ne abbiamo viste oltre ogni aspettativa anche dove non le ho mai riscontrate.

Grazie a tutti per la collaborazione e come sempre:

 

Alla prossima!


Tourengänger: Alberto, gianluigi


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