rifugio SEV e sella dei Corni di Canzo m.1300 (CO)
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Ed eccomi per la seconda giornata riabilitativa: la Montagna chiama e io l'ascolto: come una "droga" ne ho bisogno e,se presa con la dovuta cautela,ti ricarica e ti mette in condizione di affrontare al meglio la vita quotidiana. La partenza da Oneda è alle 7,10 ma a differenza della precedente,l'afa era una cosa incredibile e il panorama che in alcuni tratti del percorso è bello da vedersi,nulla di che: a parte l'orario,però il fatto di salire dal tracciato più corto (ma anche più impegnativo dal punto di vista della pendenza che ha) e dal versante in ombra,rende sopportabile il cammino e giunto al rifugio Pianezza dove vi alloggiano un gruppo di bambini con i rispettivi responsabili,vi è la possibilità di rinfrescarsi alla fontanella,perché pochi metri oltre,il sole comincerà a martellare. Poco avanti del tornante vedo una vipera,defunta per aver subito uno schiacciamento da parte di un fuori strada che trovo poco dopo al rifugio dove vi giungo alle ore 8,30: la struttura ha subito delle nuove modifiche all'esterno e probabilmente anche all'interno visto che stanno effettuando dei lavori. Procedo verso la sella dei Corni dove il panorama è quasi inesistente,non tanto dagli alberi ma dalla forte umidità che ne impedisce la visibilità,quindi sostina e poi discesa. Anche questa giornata mi ha dato modo di verificare se il fisico sta riprendendo bene reagendo agli sforzi anche se non eccessivi,però,tenendo conto che dopo si va a lavorare,posso ritenermi soddisfatto.
Alla prossima!
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