Passeggiata urbana: Salerno

Per la prima volta nella mia vita mi trovo nel Mezzogiorno d’Italia. Sono una di quelle persone che hanno visitato diversi paesi del mondo ma non conoscono buona parte del loro paese.
 
Durante la mia visita non ho visto nessuno dei luoghi comuni che si raccontano sul Sud, tantomeno quello che è povero, o almeno non lo è qui.
 
Il mio itinerario pedonale comincia dalla Piazza della Stazione ferroviaria (m.4 slm) e percorre l’ampio Corso Vittorio Emanuele II, completamente pedonale.
Una scritta contro “il” Napoli mi ricorda che le “discriminazioni territoriali”, come si chiamano oggi, esistono anche tra meridionali. Ad Amalfi ho poi chiesto subdolamente se eravamo in provincia di Salerno o di Napoli: “Salerno, Salerno!”, mi hanno  risposto con enfasi.
Dove il Corso si restringe bruscamente comincia Via Mercanti che mostra i negozietti più caratteristici della città. Saliamo a destra in via Duomo per visitare il massimo monumento religioso cittadino.
 
Poi seguendo le indicazioni per il Giardino Minerva arriviamo dopo pochi passi in Piazza Abate Conforti, da cui saliamo per Via Trotula De Ruggiero. Da qui in poi per un lungo tratto saranno solo vie strette, pulite e tranquille. Ogni volta che chiederemo informazioni troveremo cortesia. Giunti sul retro di Santa Maria delle Grazie vediamo sulla destra una statua bianca di un religioso che mi sembra Padre Pio. La raggiungiamo per una via a scale e continuiamo a salire fino a una piazzetta con fontana. Da qui la Gradinata Porta San Nicola sale a un piccolo belvedere, forse il punto più alto delle case di Salerno, a 110-115 metri slm. Il panorama si estende dalla costa del Cilento alla città e all’inizio della Costiera Amalfitana.
 
Tornati alla piazzetta con fontana scendiamo a destra per Via Porta Ronca e arriviamo in Vicolo Ferrante Sanseverino dove c'è il Giardino Minerva, orto botanico a terrazze dentro la città e in posizione panoramica (controllare prima gli orari d’apertura). Dopo essere scesi per Via Porta Ronca prendiamo a sinistra Via Torquato Tasso dove dopo pochi passi un passaggio coperto sulla destra conduce a un ascensore gratuito che scende in Piazza d’Aiello.
 
Da qui puntiamo verso il mare e per vie o vicoli anche coperti sbuchiamo nella trafficata via Roma vicino al Parco della Villa Comunale. Lo attraversiamo (è piccolino) e sbuchiamo sul Lungomare Trieste. Ampio e ordinato, lo percorriamo verso sinistra, dando un’occhiata al Castello Arechi su un colle boscoso sopra la città. Dopo circa 1 km e mezzo di lungomare torniamo nei pressi del punto di partenza. Dal lungomare la montagna si fa vedere sotto forma dei Monti Lattari con alcune belle pareti calcaree. Percorrendo una linea ferroviaria locale in direzione Napoli per alcuni istanti sembra di essere a Canzo.