Le Croisic e "les Marais salantes de Guérande"


Publiziert von paoloski , 21. März 2013 um 12:08.

Region: Welt » Frankreich » Loire-Atlantique
Tour Datum: 4 August 1992
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 25 m
Abstieg: 25 m
Unterkunftmöglichkeiten:Campeggi, camere, B&B, pensioni ed Hotels in tutta la regione. Offices de Tourisme e Syndicates d'Initiative sono molto efficienti ed in grado di trovare rapidamente una sistemazione adeguata.

Le nostre vacanze in Bretagna sono vicine al loro termine: il 3 agosto abbiamo lasciato Sauzon sulla Belle-Ile per ritornare in terraferma, da Quiberon con un complicato trasferimento in treno via Auray, Redon e Savenay siamo infine giunti a Le Croisic. Abbiamo trovato un ottimo camping sulla costa meridionale della penisola, non lontano comunque dal centro abitato, la sera, dopo cena, benché un po' provati dal trasferimento ci siamo recati a Le Croisic, distante circa un chilometro dal campeggio, un villaggio di pescatori non ancora troppo stravolto dal turismo, e siamo tanto fortunati da poter assistere ad un inconsueto concerto per organo e bombarda (uno strumento tipico bretone a doppia ancia, della famiglia degli oboi ma simile alle italiche ciaramelle e launeddas) nella caratteristica chiesa del paese: Notre Dame de Pitié.
Questa mattina dopo aver ritirato le nostre biciclette alla stazione SNCF ci apprestiamo a conoscere la regione: decidiamo di fare il periplo della penisola percorrendo dapprima la costa meridionale, rocciosa e, come sempre, pericolosa per le onnipresenti "lames de fond". Raggiungiamo Batz-sur-Mer un paese che, come Le Croisic, tenta di mantenere il suo carattere tradizionale resistendo, come diceva l'architetto Tita Carloni, alla "rogna delle villette".
Saliamo i 182 gradini che portano in cima alla torre campanaria della chiesa di St. Guenolé, alta 60 metri  e da qui abbiamo un magnifico colpo d'occhio sulla distesa di saline che occupano l'orizzonte settentrionale.
Riprendiamo le biciclette e da Batz ci dirigiamo verso Nord, in direzione delle saline, anche dal basso la vista è spettacolare e, per noi, inconsueta: il paesaggio ricorda un po' quello delle risaie del novarese e del vercellese, anche qui l'acqua la fa da padrona e la natura è addomesticata dal lavoro dell'uomo. La superficie dell'intera zona, a perdita d'occhio, è suddivisa in celle non molto grandi separate da piccoli terrapieni di terra argillosa, frammisti alle celle vi sono degli isolati cumuli di sale candido, tutt'intorno dei rari "paludiers" intenti ad operare con una sorta di enormi rastrelli sul fondo dei bassi bacini.
A Saillé, un villaggio costruito su un isolotto posto al centro delle saline visitiamo il Musée des Paludiers, che illustra tutto il complesso processo che occorre per passare dall'acqua di mare al sale da cucina, Acquistiamo anche un paio di pachetti delle due varietà di sale che qui si producono: il sale fine o fior di sale che è quello che affiora sulla superficie delle celle e viene raccolto con una pala piatta detta lousse (ogni cella non ne produce più di 5 Kg per giorno), ed il sale grosso o grigio che è quello che si deposita sul fondo e viene raccolto con un grosso rastrello, la lasse (di questo ogni cella ne produce fino a 70 Kg al giorno).
Proseguiamo il nostro tour per Guérande, una cittadina che conserva il suo carattere medioevale: cinta da mura perfettamente conservate e con sei torri ed un fossato che circonda ancora una buona metà del perimetro, vi si accede per quattro porte ed anche l'interno è ricco di case ben conservate che denotano una ricchezza derivante dal secolare commercio di sale, un tempo bene di assoluta prima necessità.
Ritorniamo con qualche variante di percorso a Le Croisic, ieri sera abbiamo approfittato del ritorno dei peschereggi in porto per acquistere uno sgombro freschissimo direttamente dai pescatori, stasera invece abbiamo deciso per una cena al ristorante per concederci l'ultimo piatto di fruits de mer delle vacanze.

Gita tranquilla ma che permette di conoscere da vicino una realtà, quella delle saline, affatto inconsueta per chi, come noi che, abita a centinaia di chilometri dal mare.

Tourengänger: paoloski, annna


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