19 marzo 2017: ciaspolata in valle della Sancia non prevista ma itinerario molto adeguato!

La meteo non da molte possibilità di affrontare cime elevate e la poca neve non consente molte scelte: Andrea fa le sue eventuali proposte,io ne aggiungo una nuova che non ho mai fatto e alla fine ci si trova in 4 a Bione alle 6 per questa nuova avventura (così la considero dato che non l'ho mai sperimentata).
Le sorprese cominciano subito con l'impossibilità di proseguire in auto fino a Starleggia,infatti anche un suv ha parcheggiato (qui nessun mezzo a 4 ruote non sale manco se montano 4 catene...però se avete la motoslitta appresso potete proseguire).
Fortuna che la strada inizialmente ha brevi traversi e a Splughetta si prende la vecchia mulattiera che taglia la parte più lunga giungendo in ore 1,20 a Starleggia evitando parecchia strada in più.
E' anni che non vengo da queste parti e noto che la nuova strada procede allargandosi permettendo un buon numero di parcheggi prima del divieto: ovviamente decidiamo di proseguire su strada,il tracciato escursionistico lo evitiamo almeno per questa stagione.
Giunti a Marone mostro dove dovremmo andare...si procede ancora a breve su battuta da motoslitta poi su una vecchia traccia di uno sci alpinista: Giovanni sempre in testa a seguire il resto del gruppetto.
Arrivati allo sbarramento mi sorge un dubbio: non stiamo andando dove avevo proposto ma da un altra parte anche se comunque posto molto invitante.
La conferma tramite la cartina che avevo è più che esaustiva,ma oramai siamo qui,quindi si cerca una possibile alternativa e Giovanni nota una sorta di panettone che sembra un buon punto panoramico,mentre da qui gia ben si nota il bivacco di cui dirò il nome più avanti.
Avviso della direzione che stiamo prendendo e qualcuno  è stimolato nel procedere,mentre Mariarita decide di fermasi su uno dei massi: Giovanni vuole arrivare ad una sommità dove vi sono alcune sporgenze rocciose,Andrea di procedere nella valletta e io...stranamente mi sento bene e tento di procedere fino alla sommità del panettone.
Giovanni vedendo che passo in testa battendo la neve,decide di seguirmi e nel breve tempo siamo su questo promontorio dalla vista spettacolare,mentre Andrea sbuca alle nostre spalle perché sentiva le nostre voci tramite un accesso più dolce.
Da qui si deduce che la salita al bivacco è piuttosto tosta e con questa neve "molle" non è un impresa poco faticosa,oltre alle tempistiche e alla possibilità di scariche vista la pendenza della salita.
Breve sosta per un fugace pranzo e poi si scende per mangiare altro in compagnia di Mariarita: quando siamo ripartiti la neve era un disastro considerando la temperatura piuttosto elevata,poi si decide di andare a visionare il possibile tragitto "mancato" attraversando una parte di zona nei pressi delle baite di Marone,devastata da una vecchi aslavina che ha distrutto molti alberi a poche decine di metri da alcune baite.
Tornati sulla strada gli amici Andrea e Mariarita mi fanno notare il cartello che indica la meta che avremmo considerato,ma non vi era nessuna battuta e molto probabilmente se avessi visto anche l'indicazione,non avremmo scelto tale percorso.
Possiamo dire che nonostante il cambiamento di programma "involontario" ci è andata molto bene e la soddisfazione non è mancata.

Alla prossima!