Appello per cercare Paolo Rindi disperso in Valgrande
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Ha iniziato a girare su Facebook l’appello per continuare a cercare Paolo Rindi, il giovane varesino del quale non si hanno più tracce dal 31 gennaio scorso. Il post è stato diffuso da quando, dopo una settimana di tentativi, le ricerche sono state sospese.
Ecco il post:
Questo é un argomento a dir poco delicato e chiedo tutta la collaborazione possibile da parte vostra. Lui é PAOLO RINDI, 20 anni di Varese. Frequentava l’Istituto superiore Manzoni ed é scomparso da mercoledì.
L’ultima volta che i suoi parenti lo hanno visto stava andando a fare un escursione in Val grande a 1200 metri. Da lì non si hanno più notizie di dove sia, come sta e che fine abbia fatto. Moro Riccio, occhi marroni, alto ed é vestito con indumenti da escursionismo.
Per dare una piccola mano anche solo ler divulgare la foto vi chiedo di Condividere questo Post. Una piccola mano é sempre Importe per una situazione del genere condividendo e se ne avete anche una minuscola notizia non esitate ad avvertire direttamente i giornali Varese News o la Stampa!! . FORZA PAOLO che tutti ti stanno aspettando a casa!!
Le ricerche di Paolo Rindi, disperso nel Parco dal 31 gennaio scorso, sono state sospese. Si cercano nuovi elementi che possano fare luce sugli spostamenti effettuati da Paolo nelle giornate di domenica 31 gennaio e di lunedì 1° febbraio. Facciamo perciò ancora un appello a tutti coloro che possono averlo visto nei boschi intorno a Cicogna, lungo i sentieri ma anche in paese o sulla strada. Ogni segnalazione potrebbe essere utile per determinare con precisione date e orari di eventuali avvistamenti. Famigliari e amici di Paolo ringraziano tutti per la collaborazione.
I cani molecolari, chiamati per cercare indizi di Paolo Rindi, hanno individuato l’ultima traccia sulla strada asfaltata che conduce a Cicogna, il villaggio al centro della Val Grande dove il ragazzo doveva incontrarsi con la madre martedì 2 febbraio. Le ipotesi che fanno i soccorritori sono due. O il ragazzo in quel punto è salito su un’auto. Oppure i cani da quel punto in poi non sono più in grado di cogliere i segnali del passaggio di Paolo. Questa circostanza apre il ventaglio delle ipotesi.
PATTUGLIATA TUTTA LA VALLE
I soccorritori insistono nello spiegare che hanno cercato dappertutto. Il giovane è stato visto l’ultima volta la mattina del primo febbraio, dopo aver passato la notte in un bivacco a Pian de Boit. I sentieri che conducono dal bivacco a Cicogna e anche oltre sono stati pattugliati metro per metro, compresi anche i torrenti circostanti. «Abbiamo controllato dappertutto – osserva Matteo Gasparini del soccorso alpino Valdossola – un drone ha anche visionato i sentieri sottocosta, dove il giovane avrebbe potuto trovarsi in caso di una caduta. Il ragazzo non c’è». Le ricerche sono state sospese domenica. Nella nota trovata nel registro di Bivacco di Pian di Boit uno dei ragazzi che ha incontrato il 20enne di Varese ha scritto “Paolo va su”. Che intendeva dire? I due ragazzi che passarono la notte al bivacco potrebbero dare una grossa mano alle ricerche e sarebbe opportuno che contattassero la famiglia.LA SCOMPARSA
Paolo Rindi scompare il primo febbraio, dopo una notte passata in un bivacco sulla Val Grande. Il giovane sta compiendo un cammino in solitaria di sei giorni. Non scrive nulla di suo pugno, in realtà, neiquaderni dei rifugi: i soccorritori non hanno trovato altre indicazioni se non quella a Pian di Boit, che però è stata redatta dai due giovani che hanno incontrato casualmente Paolo e che hanno passato la serata con lui.IL MITO DI GIANFRY E DEL CAMMINO
Paolo è uno studente di filosofia, abita a Sant’Ambrogio, quartiere di Varese, è un musicista nel gruppo locale dei Radio Aut, in cui suona le testiere. Viaggiava con un libro di Platone nello zaino, dicono i soccorritori: aveva compiuto già un lungo trekking in Norvegia, e lo scorso anno in Spagna. Secondo chi l’ha incontrato usava degliscarponi già utilizzati nel cammino di Santiago e dunque con la suola molto rovinata. Una delle informazioni a disposizione dei soccorritori è che Paolo voleva passare da Vald, la baita dove si era ritirato a vivere come un eremita scalzo Gianfranco Bonaldo, detto Gianfry, un uomo che faceva l’autista a Sesto Calende e che a un certo punto della sua vita, nel 2009, aveva mollato tutto. Morì nel 2015 forse per un’intossicazione. La baita di Vald è stata controllata, ma nessun segno di Paolo Rindi.
GLI AMICI CONTINUANO A CERCARLO
La sospensione delle ricerche ufficiali ha tuttavia suscitato una reazione da parte degli amici. E’ nato un gruppo facebook, ieri è comparso uno striscione davanti al Liceo artistico di Varese . Sui social network del Parco nazionale della val Grande sono comparsi gli appelli a chiunque possa averlo visto e possa dare una traccia.
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