▶◀la parte di cresta dopo il salto roccioso da aggirare sul versante della Valle Maggia. Noi ci siamo legati proprio x scendere verso la Valle Maggia dato che la neve era bella dura e la discesa ripida
C' è un subdolo e poco trattato argomento che riguarda proprio la corda e la sicurezza che ci infonde, a torto o a ragione...
Ora mi spiego meglio, con vari punti:
1) La corda su percorsi protetti ottimamente (quindi con spit o fittoni resinati) o su percorsi protetti scarsamente è SEMPRE un' ottima alleata, sia dal punto di vista psicologico e sia dal punto di vista della mera sicurezza.
Quindi è saggio portarla sempre... è saggio usarla... è saggio, ovviamente, saperla usare bene in ogni condizione e con ogni possibile intoppo.
2) La corda sui "terreni d' avventura" cioè placche rocciose o creste dove NON esistono protezioni fisse (spit, fittoni resinati, chiodi) è SEMPRE saggio usarla MA... (e qua siamo al mio MA iniziale) occorre saper capire in tempo se la corda ci sta dando un validissimo aiuto o se, invece, ci sta facendo osare troppo per il nostro livello tecnico.
L' aggettivo subdolo, che ho usato prima, qua calza a pennello!
...è saggio o è pericolosamente subdolo usare la corda sui "terreni d' avventura" quando, grazie alla sicurezza psicologica che ci da, affrontiamo pareti o creste quasi al nostro limite tecnico...???
Ovviamente è subdolo...
Pericolosamente subdolo...
Esempio pratico:
Se in falesia o in montagna su pareti ottimamente o scarsamente protette facciamo tranquillamente il IV° grado, ma già sul V° facciamo dietrofront, è saggio o è pericolosamente subdolo affrontare una parete o una cresta selvaggia e, quindi, senza nessuna protezione fissa con passaggi di III° o III°+...???
Ovviamente è pericolosamente subdolo...
CONCLUSIONI:
La corda è sempre un' ottima e saggia alleata e quindi è bene usarla... MA dobbiamo prestare attenzione che non sia lei a "usare" noi.. a usare il nostro ego.. a usare la nostra (finta) sicurezza.
Ti ho detto tutto ciò perchè, purtroppo, tante volte in montagna su percorsi selvaggi (pareti, creste SENZA protezioni fisse)) ho assistito a voli "devastanti" e quasi mortali perchè il malcapitato arrampicava quasi al suo limite "convinto" dalla bontà e sicurezza psicologica della corda, dei suoi Nuts e dei suoi Camalot, ecc...
Se il suddetto malcapitato NON avesse avuto la corda davanti a difficoltà tecniche quasi al suo personale limite avrebbe SAGGIAMENTE fatto dietrofront!
Ma con la corda e con sua la finta sicurezza ha osato e, dopo un volo, il Friends o il Nut non tenuto il volo con le conseguenze drammatiche che ti ho citato poco sopra.
Ovviamente tutto ciò che ti ho detto riguarda solo ed esclusivamente i "terreni d' avventura" o, al limite, le vie protette in modo quasi nullo e quindi pericolosissimo!
Perdona il mio lungo commento ma ci tenevo molto a dare risalto ad un aspetto che quasi mai viene trattato con la giusta e dovuta riflessione e profondità...
Mamma e papà non solo ti hanno trasmesso l' amore vero per la montagna ma ti hanno insegnato e, sopratutto, sono riusciti a farti fare tuoi i loro saggi insegnamenti...
Bravi!
REGOLA D'ORO:
Quello che uno fa in falesia o in montagna con protezioni magari più lunghe, nei terreni d' avventura deve togliere 2-3 gradi dal proprio abituale livello.
Quindi se in falesia si riesce a scalare il 6a "a vista", nelle pareti o creste selvagge dovresti arrampicare max sul III° grado o IV° grado.
Ciao Irene e Buona Pasqua a Te e alla tua famiglia... :-)
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