Non è possibile calzare immediatamente gli sci: mi aspetta un “portage” di una ventina di minuti, attraverso ripidi prati recintati da steccati di legno.
Mi trovo sul versante sinistro della Val Schons, un idilliaco territorio cosparso da estesi prati e alpeggi, sui quali, in questi giorni viene sparso il letame e il colaticcio. C’è una luce bellissima e aria frizzante; l’odore dei liquami in questo contesto non disturba.
 
 

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