Raggiunto il pianoro ho ancora l’impressione di essere fuori dal mondo. L’unico segno umano è costituito da una traccia, relativamente fresca, di due ciaspolatori; non è più vecchia di un giorno. La seguo calcando le impronte delle ciaspole. Cammino sul ripido versante dell’alpeggio meditando. Nella mente si radunano greggi di ricordi silenziosi, belli e brutti. Forse apprezzo molto questi ambienti selvaggi e romiti solo perché sono il frutto di una scelta; ci rimango per poco tempo, fra qualche ora rientrerò nella civiltà e in serata nel tepore familiare. Il discorso sarà sicuramente diverso per coloro che sono costretti a vivere a lungo in luoghi così isolati, fuori dalla società, sia con il bel tempo sia con la tormenta.
 
 

Kommentar hinzufügen»