Al vicino rustico, ho la piacevole sorpresa di incontrare e conoscere Giulio, un alpigiano che con il padre Guido caricò per l’ultima volta l’Alpe di Pii, nel 1958.
Mi offre un caffè mocca, corretto con grappa nostrana d’uva americana, di fronte al focolare della bellissima baita. Vedo una quantità incredibile di attrezzi per la gestione del bosco, della teleferica e del rustico, da far invidia ad un’officina meccanica. Mi invita a ripassare durante la discesa.

 
 

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