Il successivo strappo mi porta al punto chiave, sul crestone est del Pazolastock, a circa 2538 m di quota. Memore delle foto che ho osservato in fase di preparazione alla gita, mi accingo a scendere in una profonda conca: per questo motivo aggancio anche il tallone degli scarponi. L’operazione sarà non solo inutile, ma addirittura controproducente. Invece della ripida discesa nella depressione, mi trovo infatti una comoda traccia orizzontale, che a mezzacosta percorre il fianco meridionale della cima che desidero raggiungere. Dopo pochi metri mi devo quindi fermare di nuovo per liberare il tallone dagli sci: operazione non comodissima su un pendio così ripido.
 
 

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