Da secoli, il pericolo delle valanghe è sempre stato molto sentito ad Ossasco, così come nelle altre località della Val Bedretto.
Ecco un racconto di una signora di Bedretto, raccolto da Hans Rudolph Schinz nel 1770 circa.
«Sono di Ossasco - mi disse - un piccolo villaggio nella Val Bedretto (che si trova proprio ai piedi del Gottardo, in direzione sud-ovest). La nostra vallata è molto stretta e, a parte le case e le stalle fra le ripide ed alte montagne che ci circondano, non resta posto che per il fiume che solca la valle: il nostro villaggio però è più alto, sul fianco del monte, e ancora più su ci sono alcune case, dette la Corte; è in una di queste che mi trovavo; era il 6 febbraio, a tarda notte, quando di colpo dalla montagna di fronte a noi si staccò senza molto rumore una enorme valanga che si abbatté a valle con spaventosa violenza, traversò il fiume e si gettò da questa parte della valle sulle nostre abitazioni, travolgendo diverse case e stalle, ricoprendo tutto ciò che incontrava e seppellendoci infine in modo tale che avevamo sopra di noi una vera montagna di neve. Io ero a letto con mia sorella, immersa nel primo sonno, e accanto a noi, nell'altro letto, c!era una donna che stava allattando il suo bambino. La nostra cascina fu demolita: le macerie però formarono tutte assieme come un riparo sopra la nostra stanza, così che non subimmo alcun danno, pur restando tre giorni sepolte sotto la neve: cercammo invano di tirarci fuori in qualche modo, finché Iddio benedisse il lavoro dei paesani del vicinato accorsi in aiuto e venimmo infine trovate e riportate alla luce del sole».
Fonte: Schinz Hans Rudolph, Descrizione della Svizzera Italiana nel Settecento, traduzione di G. Ribi e F. Cicoira, Dadò, Locarno 1985 (pag. 59-60).
 
 

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