Lancio un vertiginoso sguardo sul Passo dell’Uomo, che dista 1,2 km, 530 m più in basso. Per un attimo mi balena l’idea di scendere direttamente nella conca detritica e successivamente lungo il ripidissimo valloncello in direzione del Passo dell’Uomo. Poi ci ripenso e decido di tornare seguendo più o meno la via di salita, tenendo tuttavia una quota più bassa, laddove il numero dei nevai è inferiore, conservando però le caratteristiche del paesaggio alpino, ricco di stagni, chiamati dalla gente della zona con il nome di “Lèiozze” o “Lèiarozze.
 
 

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