Cava di quarzo di Dragoi (foto del Patriziato di Personico).
Secondo gli storici della valle, è possibile che questi giacimenti fossero utilizzati per la vetreria già nel corso del XVIII secolo.
L’ambiente dell’opificio, per il calore intenso dei forni e della pasta vitrea, per la presenza della polvere del quarzo macinato, del piombo e degli altri composti del vetro, era poco salubre. La tradizione orale dice che la vetreria portò ricchezze ma anche dolori e lutti precoci: sembra che non solamente Meinrado Siegwart (maestro vetraio e fondatore della manifattura il 5 agosto 1782), ma anche diversi operai, i soffiatori in particolare, siano morti anzitempo per silicosi, tisi o “pónta” ossia polmoniti, perché allora si lavorava senza nessuna protezione. È forse per questo motivo che “la fabrica de' vetri” non godette di molta popolarità.
 
 

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