Valicato il ponte sulla Sovaglia arrivo al Prato di Pioda (645 m), una piccola radura con una baita. Da qui via il sentiero si inerpica nel fitto bosco con continui zigzag che, complici l’afa e l’umidità, non permette di rifiatare. È un tratto faticoso e, diciamolo pure, piuttosto tedioso.
 
 

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