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Lo stabile dismesso di La Colman ha un fascino particolare che esercita una forte carica emotiva: chi avrà vissuto, lavorato, sudato e trovato riparo tra queste mura?
Attualmente è una “dimora del vento” direbbe lo scrittore Paolo Rumiz, una delle tante testimonianze di una stagione che si avvia forse alla sua conclusione.
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