Le mura fortificate e i Fortini della Fame sopra Sementina non sono opere medievali, poiché vennero fatte costruire a partire dal 1853, in seguito alla Prima Guerra d’Indipendenza scoppiata in Italia e alle rivolte milanesi del 1848 e 1853.
Proprio in quella occasione, i ticinesi vennero accusati dagli asburgici di accogliere profughi italiani (Giuseppe Mazzini e Carlo Cattaneo in primis) favorendo cospirazioni rivoluzionarie e l’incetta d’armi. La ritorsione dell’Austria nei confronti della Svizzera si fece sentire da subito. Il 16 febbraio 1853 il maresciallo Giulaj eseguì la cacciata dal Regno Lombardo-Veneto di tutti i Ticinesi, appoggiandosi falsamente su motivi religiosi. Più di 6500 Ticinesi dovettero lasciare la Lombardia entro tre giorni: il benessere di migliaia di famiglie innocenti era distrutto. Come se non bastasse, le autorità austriache decretarono il blocco economico e chiusero le frontiere ai commerci.
I Fortini della Fame sorsero proprio per questa storica ragione; proteggere le vie d’accesso ai passi del San Gottardo e San Bernardino in caso di una invasione da sud da parte dell’Austria, impiegando nella costruzione dei suddetti gli espulsi dalla Lombardia che erano ridotti alla fame per mancanza di lavoro (Fonte: Giulio Rossi – Egidio Pometta, Storia del Cantone Ticino, Armando Dadò Editore, 1980, pagg. 300-301).


 
 

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