Giglio di Mare (Pancratium maritimum).
Si tratta di un fiore “ermafrodita” con impollinazione entomofila produce una capsula contenente molti semi di colore nero. Il vero seme è situato all’interno di una massa sugherosa e leggerissima, che permette il galleggiamento del seme come avesse un salvagente. Le onde delle mareggiate che raggiungono le dune raccolgono i semi dispersi tutt’intorno dalla pianta e li disseminano, grazie alle correnti, in altri punti della costa, anche lontanissimi, favorendo la disseminazione in nuovi territori. È per questo che tale disseminazione, molto originale come mezzo utilizzato, la navigazione, è chiamata “idrocora”.

Anche una leggenda lo caratterizza e narra che Era, mentre allattava Ercole, figlio avuto da Zeus, avesse perduto delle gocce di latte mentre il bambino si cibava con voracità. Una parte di queste gocce schizzarono forte in cielo creando la Via Lattea, e una parte cadde sulla sabbia, dove nacquero i gigli.
 
 

Kommentare (2)


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giorgiobiz hat gesagt:
Gesendet am 27. September 2020 um 22:31
bellissimo !
in toscana lo chiamano anche giglio di san pancrazio.

grazie per le gustose informazioni che non conoscevo.

ciao

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 28. September 2020 um 11:42
Ciao Giorgio,
questa non è ovviamente la stagione migliore per i fiori all'Elba. Attualmente c'è la fioritura del finocchietto selvatico, dei ciclamini, di alcuni gigli e di pochi altri. Per contro, i colori dei fichi d'india ravvivano le scogliere esposte al sole.
Un caro saluto,
siso.


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