Arrivo alle 8:15 all’Ospizio del Passo del Lucomagno. Come da copione, appena uscito dall’auto sono investito da raffiche di vento gelido, che mi fanno barcollare: il primo impatto con l’atmosfera siberiana è traumatico! Il freddo associato al vento è scoraggiante.
Il versante settentrionale del Pizzo dell’Uomo è quasi brullo: impossibile salirlo con gli sci.
Sulla strada militare che mi conduce all’imbocco della Val Termine ci sono cumuli di neve soffiata e distese di ghiaccio vivo, che non mi impediscono di camminare senza le racchette.
 
 

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