È una delle numerose stazioni meteorologiche automatiche facenti parte del Sistema di Informazione e Misurazioni Intercantonale (IMIS), posizionate tra 2000 e 3000 m sopra il livello del mare. Esse completano e migliorano la rete di monitoraggio di MeteoSvizzera e SLF.
Nel quadro di un nuovo progetto, i ricercatori dell’SLF stanno sfruttando una scoperta fatta alcuni anni or sono, cioè il fatto che i sensori a ultrasuoni delle stazioni IMIS non rilevano solo l’altezza del manto nevoso, ma anche la crescita della vegetazione durante i mesi estivi. Con l’aiuto di questa eccezionale serie di dati, gli scienziati intendono ricostruire lo sviluppo della vegetazione negli ultimi 20 anni e scoprire come la flora alpina reagisce al riscaldamento climatico. Gli studiosi sono ad esempio interessati a capire in quale misura l’aumento delle temperature, un disgelo nevoso anticipato o una lunghezza più breve del giorno possono influenzare l’inizio della ripresa vegetativa in primavera. Oppure se aumenta il rischio di danni causati dal gelo.
 
 

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