tapio: Mi è sempre piaciuto il Grauhorn, nobile montagna di neve, di ghiaccio e di roccia, quasi sempre trascurata perché situata vicino ad una meta "più prestigiosa", l'Adula. Proprio durante la nostra recente salita con gli sci all'Adula è riapparso il richiamo del Grauhorn. Impossibile non citare almeno una frase del Brenna a questo riguardo: scelgo l'esordio, perché è di una sfolgorante bellezza.
"Al visitatore che giunge da Vals, il Grauhorn si presenta come radioso scialle ghiacciato in fondo alla valle della Länta".
E noi, questo radioso scialle ghiacciato, pur non provenendo dalla Valle della Länta, abbiamo avuto la fortuna di percorrerlo, seppure solo nella sua parte finale.
Altrettanto impossibile, in questo cappello iniziale, non citare anche le parole del Maestro che descrivono la seconda montagna che abbiamo raggiunto oggi, la Cima della Negra.
"Al viandante della Val di Carassino appare come muraglia di un maniero che protegge il regno dell'Adula". Tutto vero, anche se la Carassina l'abbiamo vista solo dall'alto: ma anche dall'altro versante, l'"arcuata e frastagliata costiera rocciosa", fa la sua bella figura: un muro di roccia che si staglia verso il cielo e fa da contraltare, con il suo grigio scuro, al bianco candore dell'Adula. Niente a che vedere con la frase del Sig. Giorgio (UTOE Bellinzona), incontrato sul pendio che porta alla cresta del Grauhorn, che liquidava questa montagna con l'aforisma "Cima della Negra, se la conosci la eviti", alludendo alla sua eccessiva franosità. Ma noi, come il calabrone che non sa che non può volare e allora vola, visto che non la conoscevamo, abbiamo deciso ugualmente di andarla a conoscere.
La descrizione della percorso questa volta me e ve la risparmio: la traccia gps combinata con la descrizione sintetica pre-relazione penso siano sufficienti.
Aggiungo però alcune brevi note, che possono essere utili per caratterizzare questa uscita:
Dal P. 2729 alla quota ~ 3100 tra la Cima della Negra e il Grauhorn abbiamo effettuato dei traversi e delle risalite (ma soprattutto -- su neve - dei traversi, che notoriamente non sono la mia passione) su pendii abbastanza ripidi che avrebbero potuto essere evitati stando più vicini alla cresta WSW dell'Adula (e scendendo poi dalla normale) oppure anche andando a prendere subito la normale che sale dalla Capanna Adula. In entrambi i casi sarebbe stata però da mettere in conto una certa perdita di dislivello.
Per quanto attiene alla via di salita al Grauhorn, ci sarebbe anche piaciuto verificare la fattibilità della cresta WSW (PD, su roccia, itin. 695 del Brenna). Ma visto il nebbione e il grigio che ci circondava (è naturale, trattandosi di Grauhorn) abbiamo preferito attraversare parzialmente il Ghiacciaio di Casletto "per andare a risalire il ripido pendio innevato (o con pietrame instabile) che porta alla sella sulla cresta NNW, a destra di una torretta trapezoidale" (difficoltà PD). Poi abbiamo seguito la facile cresta NNW sul Grauhorngletscher (diff. F).
In merito alla Cima della Negra, in discesa dal nevaio (opposto al Vadrecc di Casletto) a S della costiera della citata cima, arrivati nei pressi della quota 2936, abbiamo risalito il canalino nevoso e poi franoso (in discesa siamo però rimasti più a sinistra sul ripido pendio erboso) raggiungendo così l'intaglio alla base della crestina Est della Cima della Negra. Questa cresta è in alcuni tratti molto esposta e presenta alcuni passaggi di II, in particolare un breve camino e qualche risalto da percorrere con attenzione (difficoltà PD). La zona sommitale è invece priva di ostacoli.
Dalla Cima della Negra, o meglio dal P. 2936 sottostante, abbiamo descritto in discesa un arco verso destra sui Giairón (avremmo potuto anche scendere dalla normale, ma ci è sembrato più efficiente fare così, tanto la risalita successiva sarebbe stata comunque da mettere in conto anche percorrendo la normale). Siamo così giunti sul letto del ruscello che scende dal Vadrecc di Bresciana, per poi risalire il pendio nevoso (o detritico, volendo restare più a destra) opposto, di circa 150 m di dislivello, che adduce agli altopiani attorno al P. 2729. Di qui abbiamo potuto facilmente raccordarci al Laghetto dei Cadabi e al vicino Passo.
Si è trattato di due bellissime salite a due stupende montagne non troppo frequentate. Grazie a Paolo e a Massimo per aver condiviso questa grande giornata di montagna.
pm1996: Altri due bei tremila messi a segno su questa bella catena.
Un qualcosa di inconfondibile ed elegante ha anche rapito il nostro sguardo ...
L' attesa in cima di una decina di minuti sul Grauhorn ci ha solo fatto intravvedere e sognare il vedo non vedo ... ma con la C. della Negra siamo riusciti a soddisfarci a pieno in tutto .
Pure il rientro cercando vie diverse e' stato curioso ...
E' stata proprio una bella uscita ... grazie compagni di merende ...
 
 

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