A sud il cielo è perfettamente sereno, verso il Gerenpass c’è purtroppo nebbia e spira un favonio gelido. Mi accodo agli alpinisti che hanno il compito di mettere in sicurezza il Canale della Fiamma. Per raggiungere l’attacco, dobbiamo superare ancora circa 240 m di dislivello con un forte vento contrario e scarsa visibilità. Il capo guida chiede di creare due tracce parallele, ciò che faciliterà i sorpassi. Di tanto in tanto occorre infilzare una bandierina verde. Due ciaspolatori non trovano di meglio che sfruttare la nostra via: vengono energicamente ripresi e invitati a cambiare percorso. Purtroppo, il vento cancellerà in poco tempo tutte le tracce. A 2625 m di quota raggiungiamo la base del canalone, oggi, per la verità, poco invitante. La pendenza fino a 55° richiederebbe una piccozza, dei gradini scavati nella neve dura ed eventualmente un corrimano di corda, come quello che si ritroveranno i concorrenti domani.
Mentre gli organizzatori si preparano a piazzare le corde, io tolgo le pelli e decido di iniziare la discesa il più presto possibile; l’aria qui è veramente pungente.


Il Canale della Fiamma, indicato dalla freccia, nell'ultima edizione del Tris Rotondo (2012)

 
 

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