Quattrocento metri dopo la cappella ho la sorpresa di vedere numerose auto parcheggiate in prossimità dell’agglomerato Cadagno di Fuori (1917 m). Si tratta probabilmente dei veicoli dei tanti pescatori che oggi ho visto sulle rive dei laghetti della valle. Coperti da mantelline militari e da tute mimetiche, aspettano, intirizziti, che la trota abbocchi all’amo.
Fino a pochi anni fa in Val Piora era possibile avvistare una marmotta di colore bianco sulla collina tra Cadagno e la Murinascia Grande. Questa strana caratteristica è riscontrabile solo su pochissime altre colonie di marmotte al mondo: nel Parco nazionale des Écrins in Val d’Aosta 11 e nel parco nazionale della Vanois in Francia 12. All’inizio gli studiosi pensavano fossero casi di albinismo ma la faccenda è più complessa. Delle ricerche attuali affermano che la colorazione bianca del pelo è dovuta ad un altro tipo di mutazione chiamata “W/KIT”.
Il gene dell'albinismo è recessivo, per generare una prole albina è necessario che il padre e la madre siano portatori del gene. Il gene della mutazione "W/KIT" è invece dominante; in altre parole è sufficiente che un solo genitore trasmetta la mutazione perché la prole risulti bianca. Infatti, per trasmettere il carattere alla generazione successiva basta che il gene mutato sia presente in uno solo dei cromosomi.
In questo modo, la frequenza di marmotte bianche in Cadagno trova la sua spiegazione scientifica. Inoltre sono localizzate in posti diversi e probabilmente costituiscono due ceppi di famiglie.
La rarità del fenomeno giustificherebbe una protezione "stretta" di questi esemplari nei periodi di caccia alta.

 
 

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