Il Tempio Voltiano venne inaugurato nel 1928. Voluto e finanziato dall'industriale e mecenate Francesco Somaini (1855-1939), il Mausoleo Voltiano sorge in concomitanza con l'esposizione celebrativa del primo centenario della morte di Alessandro Volta (1745-1827). Come sua specifica funzione il promotore propone la conservazione e la valorizzazione dei cimeli voltiani, non solo dei pochi frammenti fortunosamente strappati alle fiamme dell'Esposizione voltiana del 1899, ma anche di tutti quei “memorabilia” che in un modo o nell’altro possono essere collegati all’eminente fisico e alla sua vicenda comasca.

L'edificio è opera dell'architetto Federico Frigerio (1873-1959), principale esponente della cultura architettonica comasca del tempo. Il tempio, più che al neoclassicismo lombardo, si avvicina allo stile palladiano e in generale porta un riferimento "neoromano" abbastanza avulso dal contesto locale; del resto, al di là dell'immagine esteriore, l'ossatura dell'edificio è realizzata interamente in cemento armato. L’apparato decorativo è opera di artisti attivi sul territorio lariano: le statue della Scienza e della Fede poste ai lati dell’ingresso sono dei gemelli Carlo e Luigi Rigola, formatisi nell’ambiente milanese di Ludovico Pogliaghi e poi trasferiti a Cantù, mentre i rilievi interni con scene della vita di Alessandro Volta sono del comasco Pietro Clerici
 
 

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