Escavazione manuale della torba.
Un "turbatt" sta scavando la torba con un apposito attrezzo, detto “luscèr”, costruito da una pertica di legno, lunga anche fino a 3 m, che si innestava in una gabbia metallica aperta sul lato anteriore e recante all’estremità inferiore una specie di vomere.
Usata come una vanga permetteva l’estrazione di un lungo parallelepipedo di torba, successivamente tagliato in 3-4 mattonelle che venivano dapprima essiccate al sole e in seguito immagazzinate in apposite cascine o accatastate nei “met”, cumuli piramidali coperti da cannucce.
La torba veniva scavata dopo aver asportato il terriccio superficiale e collocato un asse di legno su cui salivano i “turbatt” per poter far forza senza sprofondare nel terreno morbido. Un “turbatt” lavorava 8-10 ore al giorno estraendo anche 70-80 quintali di torba.
 
 

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