...a occhio (dovrei prendere in mano l'esemplare) sono relitti di quarzo e plagioclaso in una matrice di gneiss.
In pratica gli agglomerati di quarzo sono "caduti" nello gneiss quando era ancora duttile (e in fase di deformazione), restandovi incastrati.
Grazie stellino,
è davvero affascinante scoprire i dettagli della geologia: da quanto dici immagino quindi che in una determinata era, il quarzo, essendo più duro dello gneiss non si presentava, come l'altro, allo stato fluido, e così "galleggiava" sopra una cosa che ora chiamiamo roccia. Incredibile!!!
Grazie per i complimenti, ciao, Fabio
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