Una bella coppella.
Con il termine "coppelle" (cup marks, cupùles, Schalenzeichen) ci si riferisce ormai comunemente a incisioni manufatte su roccia, a forma di coppa o scodelletta, di piccola o media dimensione: qualche volta solitarie, più spesso numerose sulla stessa roccia.

Si ritrovano praticamente sulle rocce di tutto il mondo, secondo tipologie non molto dissimili; talora legate da uno o più "canaletti". Nonostante in luogo da moltissimo tempo, erano certo state dimenticate: qualcuno se ne accorse di nuovo solo alla fine dell'Ottocento. Si moltiplicarono le segnalazioni e si cominciò a cercare i motivi per cui le coppelle appaiono presenti in culture del tutto diverse: a chiedersi se dovessero essere considerate mezzo di espressione , se presentino un ordine intenzionale, se infine vadano annoverate tra le forme di arte rupestre.

Si cercarono mezzi di datazione, molto difficili da reperire in quanto nella quasi totalità dei casi le coppelle si trovano a cielo aperto senza collegamento con alcun elemento archeologico probante. Per molto tempo, per questo motivo e per altri supplementari (come il fatto che la ricerca e l'esame in sito comportino spesso un faticoso tracking, al di fuori dei sentieri ufficiali) le coppelle sono rimaste a lungo un fenomeno affrontato malvolentieri, spesso disdegnato dalla maggioranza degli studiosi. Ritenendo i dati inesplicabili, non li sondavano più di tanto: terreno giudicato scivoloso dagli studiosi che giustamente chiedono dati precisi e non fantasie. Le coppelle vennero inglobate in una specie di archeologia minore.
 
 

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