incisione rupestre sul sentiero delle anime .
Leggenda vuole che per questo itinerario passassero le anime dei morti e che per tale motivo i pastori non potessero collocare i recinti per le greggi nelle sue immediate vicinanze al fine di evitare che gli animali venissero spaventati dal frequente transito delle anime. Altra leggenda, assai coerente con antiche abitudini, racconta che le persone anziane giunte alla fine della loro vita, dopo un lauto pranzo, si lasciassero precipitare sulle sottostanti ripe del sentiero.
Di qui la denominazione sentiero delle anime. Al di là delle leggende, che sempre hanno una radice di verità, inconfutabile è il fatto che il sentiero ha tutte le caratteristiche di una via sacra caratterizzata da una quantità di incisioni rupestri (petroglifi cruciformi) che al momento non ha eguali in tutte le Alpi.
L’emozionante percorso, riscoperto negli anni Settanta dagli studiosi Bernardo Bovis e Riccardo Petitti, è stato attrezzato nel 1985 su precisa iniziativa della Comunità Montana Valchiusella sulla base di un progetto del ricercatore Luciano Gibelli che ha curato sia la parte di rilievo delle incisioni, sia la parte storica nonché la relativa grafica delle tabelle dei siti.
 
 

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