Il 28 aprile del 1964, Mario Leonardi di Ossasco, l’allora custode della Capanna Cristallina, viene travolto da una valanga durante la salita. Gli ospiti della capanna allertano i soccorsi solo il giorno dopo e avviano spontaneamente le ricerche. Senza successo. Il giorno successivo, il 30 aprile, un cane da valanga viene trasportato sul luogo con un elicottero da Samedan e la colonna di soccorso di Airolo sopraggiunge dopo una lunga salita sugli sci e con le pelli di foca. In suo sostegno accorrono unità di volontari e dell’esercito. È un’impresa difficile: il cono di deposito della valanga è esteso, la massa di neve enorme. In alcuni punti, occorre persino unire fra loro le sonde da neve per riuscire a raggiungere una profondità di 14 metri. A causa delle temperature elevate, inoltre, la ricerca viene regolarmente sospesa nella seconda metà delle giornate. Solo dopo undici giorni, poco prima che l’operazione venga definitivamente interrotta, la salma viene ritrovata da un’unità di granatieri.
 
 

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