Alle 10:08, dopo 1 h 38 min dalla partenza, soste comprese, pervengo alla Capanna Cassana (2694 m), un massiccio edificio che tradisce l’origine militare. Il rifugio è chiuso. La nota più inconsueta è la mancanza del nome della capanna; per contro, appaiono l’anno di costruzione, 1912, l’anno di ristrutturazione, 1983, e una grande scritta in latino sulla sua facciata: “A solis ortu usque ad occasum laudabile nomen Domini” (“Dal sorgere del sole fino al tramonto il nome del Signore è degno di essere lodato”).
Nei dintorni è un continuo andirivieni di marmotte; in cielo volteggia un nibbio reale.
A partire dal rifugio, la pista si riduce a sentiero. Affronto i primi ripidi ottanta metri accompagnando la bici.
 
 

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