La famosissima Garitta del Diavolo. Da questa postazione era possibile vedere verso Ovest (la destra della foto) la lunga vallata che porta al forte. Allora questa postazione era importantissima perché avvistando un esercito in marcia dal fondo della valle si avevano 3 / 4 giorni di tempo per dare l'allarme e prepararsi alla difesa prima che l'esercito nemico raggiungesse il forte. Ai tempi infatti la marcia degli eserciti era molto lenta soprattutto per via del trasporto dei pezzi d'artiglieria. Perché il nome Garitta del Diavolo? Per due motivi: il primo a causa del rumore che il vento faceva quando si incuneava tra la roccia della postazione e la muratura del forte, simile a una specie di ululato malefico. Il secondo motivo invece è legato al seguente racconto. Ancora oggi in questi luoghi d'inverno fa un freddo becco; si narra dunque che i soldati assegnati alla guardia in garitta escogitassero ogni stratagemma per evitarla. Il più efficace era quello di costruire l'edificio in modo tale che non durasse molto nel tempo e che crollasse con le intemperie di notte. Questo permetteva di avere lunghi periodi in cui non si poteva più essere assegnati di guardia in questo luogo, almeno fino alla nuova costruzione della nuova garitta. Da questo continuo e ripetuto crollo dell'edificio si iniziò a parlare di una maledizione del diavolo che non voleva la sua presenza. Da qui il nome di Garitta del Diavolo. Finché, un giorno, gli ufficiali iniziarono a sospettare che questa venisse costruita male dai soldati per evitare le guardie su questo angusto e freddo sperone di roccia. A questo punto gli stessi ufficiali minacciarono i militari coinvolti nella sua costruzione di spedirli in prigione a vita nel caso di un nuovo successivo suo crollo. I militari spaventati dalla prospettiva di finire nelle ben peggiori prigioni questa volta la ricostruirono con solide fondamenta, tanto che d'allora la Garitta del Diavolo non è mai più crollata.
 
 

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