Nei boschi sopra il Rio Pianezzoli, i resti i una teleferica per il trasporto del legname. Agli inizi del ‘900 la Val Pogallo e la Val Grande erano attraversate da decine di fili aerei, i cosiddetti “fil a sbalz”, che trasportavano per inerzia i tronchi tagliati fino a Pogallo, dove era stabilito il centro di raccolta del legname. Da Pogallo, partiva “la grossa”: così era chiamata la teleferica principale, lunga 10 km, che trasportava il legname a Fondotoce nei pressi della stazione ferroviaria, dove era installato un motore elettrico da 40 cavalli di potenza. L’impianto, provvisto di due funi portanti per l’andata e il ritorno e di una fune traente, era in grado, alla velocità di 6,5 km/h, di trasferire in un’ora circa venti tonnellate di legna. Dove i deboli dislivelli non permettevano l’impianto dei fili a sbalzo, furono installate anche due decauville, ferrovie a scartamento ridotto utilizzate anche ad Orfalecchio, in Val Grande. (foto Fabio)
 
 

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