Ecco come appariva Pogallo nel 1915 che, con Carlo Sutermeister, divenne un piccolo paese con la scuola, i carabinieri, un piccolo ospedale, il telefono di servizio della teleferica e addirittura la luce elettrica. A Pogallo venne anche fatto costruire un edificio, oggi in rovina, che all’epoca ospitava le famiglie dei tecnici e degli impiegati nonché l’ufficio della ditta. Comparvero anche parecchie baracche in legno per i boscaioli, lo spaccio alimentari e l’osteria. Dopo gli orrori della guerra, ancora qualche decennio e, nel 1962, i boschi della Val Pogallo furono abbandonati al loro naturale destino. Nella parte alta si possono vedere i campi che venivano coltivati a patate e cereali, che oggi il bosco si è ripreso.
 
 

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