Ricami di ghiaccio sulle rocce del Winterhorn.
Il naturalista Luigi Lavizzari di Mendrisio descrisse la salita al Pizzo d'Orsino, che effettuò il 17 agosto 1849: "... Quivi non vi sono frane; ma la roccia sporge irregolarmente dal fianco del monte, da simulare in certa guisa le mura d'immense fortezze con andirivieni e labirinti, talvolta difficili da superarsi. In due ore e venti minuti di cammino con buona lena, toccammo il culmine; il quale consiste in un enorme cumulo di grosse pietre, fra cui sono ampi interstizi, a superar i quali si richiede circospezione."
 
 

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